TERAMO L’equilibrio interno alla nuova maggioranza comunale si reggerà sul risultato di un’operazione algebrica. E’ il calcolo del peso di ciascun gruppo all’interno della coalizione che appoggia il sindaco Maurizio Brucchi. L’orientamento prevalente è per una giunta di nove assessori, cinque uomini e quattro donne, ai quali aggiungere il presidente del consiglio comunale e la presidenza della Team. Proprio quest’ultima potrebbe essere la chiave di volta per far quadrare il bilancio degli incarichi. Alla guida della società pubblico-privata potrebbe andare Corrado De Juliis, che da sette anni siede in consiglio di amministrazione su indicazione di Milton Di Sabatino, primo degli eletti nella lista “Insieme per Te”. Con questa mossa il gruppo consiliare della civica, di cui fa parte anche Domenico Narcisi, otterrebbe un posto di rilievo rinunciando all’assessorato. Se quest’operazione andasse in porto con l’avallo di tutti gli alleati, verrebbe liberato il quarto assessorato da assegnare a “Futuro in”. I sette consiglieri del gruppo che fa capo a Paolo Gatti equivalgono a tre posti e mezzo in giunta. L’arrotondamento in loro favore deriverebbe dal fatto che l’unico altro partito a cui il conto non viene pari è Forza Italia che potrebbe rivendicare un assessorato e mezzo. In questo caso, però, va considerato il ruolo del sindaco. Brucchi, infatti, è il segretario provinciale di Forza Italia. Il partito dunque, con tre consiglieri comunali eletti, non potrebbe pretendere due assessorati avendo già il primo cittadino tra i propri iscritti. Per cui gli spetterebbe un solo posto in giunta da assegnare a Mirella Marchese. Il Nuovo centrodestra, con quattro consiglieri, ha diritto a due assessori: Mario Cozzi, il più votato della lista, a cui si affiancherebbe per il rispetto della rappresentanza di genere Valeria Misticoni. Restano da incasellare “Al centro per Teramo e “Popolari per Teramo”. A ciascuno, con due seggi in consiglio per parte, spetta un assessorato. Nel gruppo legato a Mauro Di Dalmazio, l’ex assessore Giorgio Di Giovangiacomo è in vantaggio sul suo ex collega Guido Campana. I “Popolari per Teramo” sono alle prese con una scelta spinosa tra il primo della lista Domenico Sbraccia, che punta a responsabilità amministrative, e il vicensindaco uscente Alfonso Di Sabatino Martina. Il nodo potrebbe essere sciolto affidando a quest’ultimo un ruolo politico comunque delicato come quello di presidente del consiglio. In ogni caso, né i Popolari né “Al centro per Teramo” hanno eletto donne. L’unico gruppo ad averne due in posizione utile rimane “Futuro in” che porterebbe in giunta sia l’ex assessore provinciale Eva Guardiani che l’esordiente Francesca Lucantoni. Se così fosse, gli assessorati del gruppo gattiano non potrebbero essere che quattro. Il rinnovo dell’incarico a Rudy Di Stefano, il più votato con quasi 900 preferenze, non è in dubbio. Per l’ultimo posto utile resterebbero in corsa due nomi: l’uscente Piero Romanelli e Franco Fracassa che però sconterebbe uno svantaggio in termini di voti nei confronti dell’ex assessore. L’assegnazione di quatto posti in giunta a “Futuro in” farebbe rientrare il consiglio Alfredo Caccioni che nelle elezioni del 25 maggio è finito dietro i già sicuri subentranti Maurizio Salvi, Vincenzo Falasca e Caterina Provvisiero. In questo caso a rimetterci il posto sarebbe l’ex capogruppo di “Al centro per Teramo” Roberto Canzio, primo dei non eletti di “Insieme per Te”.