L’M5s ribussa alla porta del governo. E il premier risponde: «C’è molto da fare e non c’è tempo da perdere». Matteo Renzi si esprime così in una lettera al Movimento 5 Stelle. Nella lettera il presidente del consiglio risponde alla richiesta di dialogo sulle riforme. «Vi propongo - si legge - di vederci mercoledì in un orario da concordare insieme. Vi chiedo soltanto di conoscere meglio l’interlocutore della vostra richiesta di dialogo». «Mi avete scritto - prosegue Renzi - come presidente del Consiglio e dunque possiamo vederci a Palazzo Chigi con una delegazione dell’esecutivo. Ma avete anche evidenziato «nel vostro ragionamento» l’importanza del successo elettorale (sottolineatura di cui vi sono personalmente grato) che come e’ ovvio e’ un successo elettorale non del Governo, ma del Partito democratico. Se preferite confrontarvi con noi come Pd, allora organizziamo una delegazione del partito e dei gruppi parlamentari».
«Ci sono molto cose - aggiunge Renzi - che continuano a vederci su fronti contrapposti, ma» è «importante che le forze politiche più rappresentative provino a scrivere insieme le regole del gioco. Nessuno ha la verità in tasca, tutti possono dare una mano.E lavorano con determinazione per arrivare insieme a questo obiettivo comune».
M5s
In precedenza, dal suo blog, Grillo aveva invitato il premier a fissare un incontro . «Noi pensiamo di potere dare un contributo fondamentale alle riforme costituzionali e alla legge elettorale. Il voto di preferenza, il taglio ai costi della politica e il dimezzamento del numero dei parlamentari sono solo alcuni dei punti che mettiamo sul tavolo ignorati finora. Renzi, ci stai o no?«. Lo scrive il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo sul suo blog annunciando la disponibilità di M5S a sedersi al tavolo delle riforme.
Il messaggio di Grillo
«Siamo in un Paese in cui la disoccupazione giovanile - scrive Grillo in un post dal titolo “La casta non ci sta” - è salita al 46% e la lotta alla corruzione ci costa circa 60 miliardi l’anno. Qual è la causa? Una classe politica eletta in modo incostituzionale, con una legge elettorale che ha limitato fortemente la scelta dei propri eletti da parte dei cittadini. Per rinnovare la classe politica, noi abbiamo pronta una legge elettorale, che garantisce le preferenze ed esclude gli impresentabili. Da giorni chiediamo di portarla al tavolo di trattativa con il governo». «Proprio in queste ore - riassume il leader M5S - c’è stata un’improvvisa accelerazione da parte del Pd che ha definito blindato l’accordo con Berlusconi sulle riforme, lo stesso giorno in cui Berlusconi affermava che non c’è l’accordo sulla riforma del Senato, rilanciando addirittura il presidenzialismo. Il Movimento 5 Stelle ha offerto la disponibilità a sedersi a un tavolo di trattative ad un governo che ha sempre detto di non avere altra scelta che Berlusconi». «A detta di Renzi, la riforma elettorale avrebbe dovuto essere pronta a gennaio e la riforma del Senato ai primi di giugno - ricorda Grillo - Dal momento che entrambe le riforme sono ancora ferme al palo (l’Italicum dovrà essere modificato al Senato e sul Senato l’accordo non esiste), non si usi il pretesto della tempistica per non rispondere alla nostra proposta».
Boschi
Intanto però il governo pur non raccogliendo ancora l’invito dell’M5s continua a tessere la tela in Parlamento per trovare un’intesa che coinvolga il maggior numero di forze politiche. Giornata fitta di incontri dunque per il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. È la stesa Boschi, in un tweet, a confermare: «Al lavoro sulle riforme. #Italiariparte». E di fatti, Boschi ha oggi incontrato prima il coordinatore nazionale di Ncd, Gaetano Quagliariello, poi il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani. E ancora, il senatore Vittorio Fravezzi (Upt), vicepresidente vicario del Gruppo Per le Autonomie, presenti anche il senatore Karl Zeller ed il deputato Daniel Alfreider, come rappresentanti della Svp, ed il senatore valdostano Albert Laniece. Al Senato, lunga riunione tra la presidente della commissione Affari costituzionali e relatrice del ddl, Anna Finocchiaro (Pd), e il sottosegretario Luciano Pizzetti. Fonti parlamentari di maggioranza riferiscono che entro venerdì sera i due relatori, Finocchiaro e Roberto Calderoli, presenteranno i loro emendamenti al ddl del governo.