PESCARA «La filovia? Non si sa se entrerà mai in funzione». Lo dice il vice sindaco Pd Enzo Del Vecchio alla sua prima dichiarazione da assessore alla Mobilità. E se non fosse già abbastanza chiaro, Del Vecchio, ad appena 48 ore dalla nomina, prosegue così: «Non ho mai pensato che esistano scelte irreversibili. Ragionando e proponendo, come è già successo in altre città, tutto si può rimettere in discussione. Anche la filovia». Però, i lavori da 31 milioni di euro sulla Strada parco sono quasi finiti: «Per cambiare il progetto serve l’avallo del ministero delle Infrastrutture», spiega il vice sindaco. E la Gtm, la società pubblica di trasporto che ha appaltato i lavori? «La Gtm è un braccio operativo della Regione Abruzzo e, come tale, esegue le direttive politiche impartite dal governo regionale. Ecco perché dico che ci vuole la volontà politica per cambiare il progetto: si può fare». Inevitabilmente, quindi, la decisione su Filò passerà per il governatore Luciano D’Alfonso. «Adesso, però», continua Del Vecchio, «faremo le verifiche del progetto e dei lavori senza dimenticare che c’è un giudizio ancora pendente, quello degli ambientalisti che si sono rivolti al Tar di Pescara per bloccare l’opera. La filovia non può risolvere le angosce di Pescara in tema di traffico: non è un elemento risolutivo». Del Vecchio è almeno critico sulla grande opera di 8 chilometri tra Pescara e Montesilvani: «Critico lo sono sempre stato», conferma, «e ora la Strada parco è diventata una ragnatela di pali e fili che ne hanno deturpato l’immagine. Sarebbe stato meglio utilizzare mezzi diversi, ma sempre ecologici mentre il progetto della filovia ha finito con il ritardare l’impiego di risorse ingenti che avrebbero potuto esplicare effetti positivi per la mobilità dei pescaresi». Le parole di Del Vecchio sembrano l’epitaffio di un’opera che ha mosso i suoi primi passi nel 1992 con la richiesta di finanziamento per «un sistema di trasporto pubblico urbano rapido» e che, a distanza di 22 anni, non è ancora pronta: «Il dado della filovia non è tratto», afferma il vice sindaco, «ora dovremo incontrarci con la Gtm, ma anche con le associazioni ambientaliste. E comunque né il Comune né la Regione possono sostenere le spese di manutenzione della filovia stimate in 4 o 5 milioni di euro all’anno». Invece, per il predecessore di Del Vecchio, Berardino Fiorilli, la filovia avrebbe contribuito ad abbattere l’inquinamento che, a detta dell’Arta, è in diminuzione: «Negli ultimi due mesi le polveri sottili sono in calo» e «negli ultimi tre anni si osserva un apprezzabile decremento di queste particelle, che rappresentano uno degli inquinanti a maggiore criticità, contrastabili con opportune politiche a medio e lungo termine». Del Vecchio risponde così: «Se le polveri sottili scendono non è per le scelte dell’amministrazione Albore Mascia che ha solo aumentato il caos in città introducendo tortuosità su strade lineari e riducendole a labirinti come è successo in via De Gasperi, via Regina Margherita e via Cesare Battisti. L’inquinamento scende perché si usano meno le macchine, un po’ per la crisi e un po’ per una rinnovata coscienza che predilige l’andare a piedi o in bicicletta. Della filovia», conclude Del Vecchio, «si conoscono poco gli effetti: quel progetto degli anni Novanta poteva essere una prospettiva allora ma non è detto che risponda ancora alle esigenze della città. E poi i filobus della Gtm devono essere ancora omologati, semmai lo saranno».