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Pescara, 24/11/2024
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Data: 28/06/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Camusso: no al precariato per i giovani. La segretaria generale della Cgil al Marina di Pescara per un meeting critica i politici che abusano del lavoro flessibile

PESCARA. «L'alto ruolo istituzionale svolto dal sindaco impone un uso corretto e conveniente della fascia tricolore nell'avvertita consapevolezza della dignità e del decoro della carica assunta». Il monito giunge dal prefetto Vincenzo D’Antuono. Mai era accaduto prima che un prefetto dovesse intervenire per rammentare l’importanza della fascia tricolore indossata solitamente dal sindaco, ma anche da assessori o consiglieri, durante le cerimonie. «Il prefetto», si legge in una nota, «ha ritenuto utile richiamare l'attenzione sul corretto uso della fascia tricolore quale simbolo istituzionale che contraddistingue la figura del sindaco».di Paola Toro wPESCARA La Cgil ha scelto l'Abruzzo per parlare di giovani e lavoro e il suo segretario generale Susanna Camusso ha visitato Pescara per l'occasione e per parlare ed ascoltare i «giovani dai mille lavori», come recita lo slogan dell'incontro dei giovani dell'organismo sindacale. Sì, dai mille lavori. Giovani che per ottenere un compenso dignitoso alla fine del mese devono cercare impieghi diversi, quando li trovano e stringere i denti nell'ottica della precarietà spesso mascherata dalla parola «flessibilità». Su questo concetto si è innanzitutto soffermata la Camusso ieri al porto turistico Marina di Pescara. «La parola flessibilità è troppo spesso sinonimo di precarietà e questo determina il fatto che i giovani, fino a che non riescono a raggiungere una stabilità, arrivano ad un'età nella quale giovani non sono più», ha detto. Secondo il segretario generale della Cgil per favorire la ripresa dell'occupazione «bisogna ricominciare ad investire, ma senza aspettare che lo facciano i privati. Il paese ha un bisogno disperato di lavoro e di progettazione». Ha parlato anche di Job act la Camusso, definendolo un documento «che non presenta nessuna efficacia dal punto di vista della stabilizzazione, non si capisce cosa si voglia fare concretamente, i contenuti sono oscuri». Una nota positiva per la Cgil è lo strumento del Piano garanzia per i giovani, «un'intuizione giusta che ora però si deve trasformare in concretezza», commenta la Camusso. In Abruzzo le domande pervenute sono poco più di duemila, una percentuale piuttosto bassa rispetto al numero dei giovani senza lavoro o fuori dal sistema scolastico tra i 18 e i 29 anni. «Non c'è alle spalle di Garanzia giovani un Paese che si sia veramente posto il problema della creazione dei posti di lavoro». Per Camusso, quindi, il rischio è di aver immaginato «Garanzia giovani come elemento di attivazione per chi è scoraggiato, ma poi il lavoro va veramente creato, altrimenti c'è il rischio che questa mobilitazione di giovani diventi un’agitazione, frutto della sproporzione tra domanda di lavoro e offerta delle aziende. La verità è che neanche nei Paesi europei dove le cose vanno meglio si stanno creando nuovi posti di lavoro». «È discutibile», ha proseguito la segretaria generale del sindacato, «che in Italia non ci sia una decisa scelta civica contro la precarietà: c’è un grande pezzo del mondo della politica che fa un uso distorto del termine flessibilità». Il meeting della Cgil al Marina di Pescara andrà avanti anche nella giornata di oggi con forum di discussione e di confronto

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