«È vero che pali e fili sono stati montati ma è anche vero che sono facilmente smontabili e si possono riutilizzare. Noi continuiamo a chiedere di ridimensionare l’opera e far passare sulla Strada parco bus elettrici che non hanno bisogno né di pali e fili e né di semafori agli incroci». Così Mario Sorgentone, presidente dell’associazione Strada parco. «Siamo d’accordo con il sindaco Marco Alessandrini per questo ripensamento che», dice Sorgentone, «da una parte concilia le esigenze di socializzazione della Strada parco ormai diventata un luogo di aggregazione e, dall’altra, consente di istituire una nuova linea di trasporto pubblico. Teniamo presente», conclude Sorgentone, «che ormai in nessuna parte del mondo si costruisce una filovia con pali e fili: è un sistema antiquato».
Quando Cantagallo scrisse a Del Turco
Non è la prima volta che un sindaco scrive a un neo presidente della Regione per chiedere di fermare la filovia. È successo anche nel 2005 e a scrivere fu Enzo Cantagallo, all’epoca sindaco di Montesilvano con il 69,5 per cento dei voti: Cantagallo chiese un intervento a Ottaviano Del Turco ancor prima che Del Turco fosse eletto governatore. A distanza di 9 anni, con i lavori quasi finiti, la scena si ripete con Marco Alessandrini nelle vesti di sindaco scrittore e Luciano D’Alfonso, neo presidente della Regione. «La decisione della filovia», scrisse Cantagallo, «fu presa fra le mura dei palazzi istituzionali. Ma rispetto ad allora qualcosa di profondo e d’importante è accaduto. La strada parco è diventata un bene indispensabile dei cittadini». Cantagallo definì la filovia «lo scempio del terzo millennio»: «Tenuto in debito conto di come la gente si è appropriata della Strada parco, a noi non resta altro da fare che rivedere, aggiornandole, le scelte di 10-15 anni fa. Proprio perché tante cose da allora sono cambiate. La scelta della metropolitana al posto dei filobus consente di cogliere due obiettivi. Da una parte, la Strada parco e, dall’altra, ci mette a disposizione un mezzo di trasporto moderno, ecologico e veloce. Oggi, la decisione di sfrattare i cittadini per far posto ai filobus non è solo una scelta impopolare, ma rischia d’essere sbagliata»