ROMA «Le nuove regole per la cassa integrazione in deroga sono un disastro con il rischio di avere migliaia di licenziamenti». È il monito del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che da Campobasso, partecipando alla «Marcia per il lavoro», organizzata da Cgil, Cisl e Uil, lancia l'appello «a non firmare e fermare subito il decreto».
NODI DA SCIOGLIERE
Per la sindacalista «il decreto si può tradurre nel fatto che tanti lavoratori e lavoratrici, che oggi sono in cassa integrazione in deroga o in mobilità, perderebbero immediatamente il diritto». «Si determinerebbe la messa in discussione degli accordi che ci sono con il rischio che tutto questo si traduca in migliaia di licenziamenti nel paese». E ancora, attacca il leader della Cgil, «non si può rendere pressochè inesigibile la cassa integrazione in deroga non avendo ancora costruito i nuovi ammortizzatori e la riforma», afferma. «Siamo tutti coscienti che si deve andare ad una nuova struttura degli ammortizzatori, ma non si può lasciare nel mezzo un lungo vuoto in cui non c'è nessuna copertura per lavoratori e lavoratrici», spiega, concludendo: «Si sono promesse le riforme senza che riforme e ammortizzatori ci siano».
L'allarme di Camusso arriva il giorno dopo che il ministero del Lavoro ha invitato le Regioni e le Province autonome a non fare accordi per la cig in deroga superiori a otto mesi nel 2014, limite che scenderebbe a sei mesi per il 2015 e il 2016. Inoltre, per quanto riguarda la concessione dei trattamenti di mobilità si invita a non superare i limiti massimi di fruizione previsti dallo stesso (7 mesi che salgono a 10 mesi al Sud per chi ne ha usufruito per meno di tre anni; 5 mesi e 8 al Sud per chi ne ha invece già beneficiato per più di tre anni).
Dopo il 2016, come previsto dalla riforma del lavoro Fornero, la cig in deroga - che a differenza della cassa integrazione ordinaria e straordinaria non viene finanziata con i contributi di imprese e lavoratori ma dalla fiscalità generale - si esaurirà. I numeri in gioco non sono da poco. La cassa in deroga, ha sottolineato il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, tutela ogni anno oltre 350.000 lavoratori.