PESCARA A Roma è alleata di Giovanni Legnini e con il Governo Renzi. In Abruzzo è all'opposizione di Luciano D'Alfonso e del suo esecutivo. Curioso destino quello di Federica Chiavaroli, senatrice e coordinatrice regionale del Nuovo centrodestra. Lei però non ne fa un dramma: «Siamo al Governo, certo, assieme al sottosegretario Legnini, ma per fare le riforme e per incidere sulle questioni in cui crediamo, come la delega fiscale e la delega al lavoro. In Regione la nostra non sarà una opposizione da schermaglia ma nell'interesse dei territori che rappresentiamo». Dunque, come vi porrete nei confronti della giunta D'Alfonso? «Vedremo. Sino ad oggi il neo governatore ha fatto tanti proclami. Lo aspettiamo sul terreno delle grandi riforme, come quella delle Asl e dell'azienda unica dei trasporti. Le cose che ci piacciono le voteremo».
Alle regionali il Ncd si è schierato al fianco di Gianni Chiodi ma alle amministrative di Pescara ha prima sfidato i fratelli-coltelli di Forza Italia, opponendo Guerino Testa alla candidatura a sindaco di Luigi Albore Mascia, per poi tentare di ricucire lo strappo in seconda battuta, ma senza grande convinzione a giudicare dalla risposta delle urne. Così oggi, anche il rapporto con il Pd di Giovanni Legnini e Luciano D'Alfonso resta nel limbo, in una sorta di terra di mezzo, in attesa di capire se il centrodestra post-berlusconiano sarà davvero capace di rimettersi insieme per ricostruire qualcosa di veramente alternativo al centrosinistra.
Analoga sorte per Sinistra ecologia e libertà, il partito del deputato Gianni Melilla: a Roma all'opposizione di Matteo Renzi, in Regione organico alla giunta D'Alfonso, dove Sel è riuscita a piazzare anche un suo assessore. Proprio nel partito di Nichi Vendola si è appena consumato il dibattito tra la linea dura del leader e quella più governativa di Gennaro Migliore. Anche Melilla, come Federica Chiavaroli, non fa però alcun dramma dell'esistenza di questo doppio binario (a ruoli invertiti rispetto al Ncd) che lo porta ad essere alleato del Pd in Abruzzo e oppositore sui banchi di Montecitorio: «Non è un fatto traumatico. Nel senso che abbiamo sempre distinto la politica del territorio da quella nazionale. Al Governo sfidiamo il Pd sulla politica dell'austerità, come abbiamo fatto con Mario Monti. Abbiamo però votato il decreto sugli 80 euro e non è detto che in futuro non si possa dialogare con loro e rivedere la nostra posizione». Altra cosa il livello regionale: «In Abruzzo -spiega ancora Melilla- abbiamo fatto un percorso insieme con il Pd e agli altri alleati del centrosinistra. E' stato condiviso un programma. Abbiamo partecipato anche alle primarie, sia in Regione che al Comune di Pescara. No, non direi che abbiamo una doppia identità. Per usare le parole di Enrico Berlinguer: siamo un partito di lotta e di governo».