PESCARA. La Regione Abruzzo ricapitalizzerà la Saga per un importo pari a circa 6 milioni di euro.
I soldi dunque arriveranno, il salvagente è stato lanciato: è stato lo stesso presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, in qualità di maggior azionista della Saga, a comunicarlo nel corso della convocazione dell'Assemblea straordinaria e ordinaria dei soci, che si è svolta nella tarda mattina di ieri nella sede dell'aeroporto dell'Abruzzo.
Cambiano le giunte ma la Saga è sempre in rosso (e non si è mai capito il perchè) e tutti sono sempre pronti a ripianare i debiti. Una gestione proficua, in attivo, capace di generare davvero economia intorno al turismo non c'è mai stata. In compenso i soldi sono usciti per finanziare operazioni -anche nel lontano passato- che non sempre hanno ottenuto ricadute considerevoli sul territorio puntando via via su questa o quella compagnia.
Se fino a due mesi fa la ricapitalizzazione sembrava impossibile («gli enti non hanno i soldi»), alla fine la Regione ha aperto il portafogli. Resta sul tavolo la difficoltà di far vivere un aeroporto che non ha un bacino di utenza sufficiente né una politica turistica regionale alle spalle in grado di farlo funzionare senza difficoltà e drenare continuamente risorse non è certo la soluzione migliore.
Rinunciare all'aeroporto sarebbe una scelta fallimentare in partenza ma tenerne uno in costante deficit non è una scelta migliore.
Inoltre le passate gestioni hanno potuto contare su una costante nebbia che avvolgeva i bilanci e le scelte strategiche. Oggi nonostante le nuove norme impongano la pubblicazione di tutti i documenti la Saga è ancora indietro ed ancora molto il lavoro da fare.
«All'aeroporto crediamo e puntiamo - ha chiarito D’Alfonso- perché ci garantisce la connettività con l'Europa e con il mondo».
Purtuttavia, sulla questione della compartecipazione economica, il presidente è stato chiaro e ha chiesto che si punti «progressivamente all'approvvigionamento finanziario occorrente, attraverso la vendita dei servizi aeroportuali ai vettori che ci dobbiamo impegnare a programmare, affinché scelgano l'aeroporto dell'Abruzzo quale hub per i collegamenti dello spazio aereo da e per il Mediterraneo».
Insomma, pare di aver capito: adesso i soldi ve li diamo ma lo scalo deve farcela economicamente da sola. Che poi è la stessa cosa che sostiene l’Unione Europea.
Solo 6 mesi fa la Consulta ha bocciato 5,5 milioni di euro che la Regione aveva girato allo scalo pescarese ritenendoli «aiuti di Stato che falsano la concorrenza»
Il presidente ha quindi aggiunto che l'Ente Regione è «ambiziosamente interessata a programmare con Saga interventi di riqualificazione degli spazi destinati alla vita commerciale e all'erogazione dei servizi, puntando a diventare un sito aeroportuale capace anche di elevatissima accoglienza turistica».
Una ulteriore via di potenziamento della Saga passa attraverso il «dialogo competitivo con Enac e il Ministero dei Trasporti, per difendere e promuovere la potenzialità dello scalo abruzzese, nella mappa degli spostamenti aerei di intesse della nostra regione».
Infine D'Alfonso ha chiesto che il nuovo Piano industriale sia sottoposto «ad una disamina di merito di Confindustria e delle altre espressioni produttive, come quelle turistiche, perché il Piano industriale costituisca lo strumento per prefigurare il punto di arrivo dell'autosostenibilità finanziaria».