E’ sempre più concreto il rischio di perdere il posto di lavoro, già dal prossimo 23 luglio, per 338 dipendenti della società Roma TPL, importante operatore privato del trasporto pubblico locale di superficie del Comune di Roma. Lo riferisce una nota di ANAV
“A seguito della significativa riduzione operata dal Comune di Roma dei volumi del servizio di trasporto erogati da Roma TPL, previsti dal relativo contratto assegnato nel 2010 a seguito di specifica gara – prosegue la nota – l’azienda si è trovata nelle condizioni di dover attivare, nello scorso mese di maggio, le procedure di mobilità previste dalla legge n. 223/1993 e nella giornata di ieri si è chiuso con esito negativo il confronto svolto tra sindacati e azienda nell’ambito delle relative procedure di licenziamento collettivo.
Il confronto, come previsto dalla legge, si sposta adesso presso la Direzione regionale del Ministero del Lavoro e dovrà concludersi entro i successivi trenta giorni, cioè entro il 23 luglio.
Nel frattempo, su richiesta del sindacato, è stato attivato anche un tavolo di confronto con l’assessore alla Mobilità Guido Improta, i cui esiti dovrebbero essere noti nei prossimi giorni”.
Secondo il direttore di Roma TPL, Marco Cialone, “di fronte ad un taglio così drastico dei servizi ed in mancanza di novità positive, la strada dei licenziamenti collettivi è inevitabile. Il calo di fatturato derivante dalla riprogrammazione dei servizi decisa dal Comune di Roma determina, in base all’attuale organico, una perdita secca di circa 7 milioni di euro su base annua ed è evidente che, per aziende labour intensive come quelle che gestiscono servizi di trasporto pubblico, l’abbattimento dei costi grava in ampia parte sul personale”.