Il presidente del Cescot annuncia l’intesa con un tour operator specializzato
SULMONA Dalla rivendicazione dei diritti d’autore alla futura collaborazione per mettere in moto il «treno dei sapori». Riparte da qui il progetto, presentato dal Cescot-Officina dei sapori, su cui il tour operator «To be incentive & convention srl» di Capriolo in provincia di Brescia rivendica il brevetto e la titolarità del marchio. Una rivendicazione che ha portato a un intenso scambio epistolare fra l’associazione sulmonese e la società bresciana, che ora si apprestano a firmare un contratto di collaborazione. Il tour operator si occupa dal 2010 della gestione di un trenino lungo il suggestivo itinerario del lago di Iseo. Un percorso mozzafiato che gli è valso 12mila pasti serviti in tre anni e 105mila passeggeri. Numeri importanti che il Cescot punta a ripetere lungo la storica tratta ferroviaria della Sulmona- Carpinone, la più alta in Italia dopo quella del Brennero. «Da una contestazione stiamo arrivando a questa collaborazione», ha detto il direttore del Cescot Angelo Pellegrino, «e speriamo soprattutto che gli altri enti e i privati vogliano dare il loro contributo. L’intento è quello di avviare un confronto col parco della Majella che al momento gestisce il treno storico per arrivare a realizzare un treno con partenze regolari e che soprattutto abbia il suo vagone ristorante all'interno. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di dare continuità ai corsi professionali di cucina che facciamo». Sulla suggestiva tratta è tornato a viaggiare nei mesi scorsi il treno storico, gestito dal Parco nazionale della Majella, dopo la convenzione con la Fondazione delle Ferrovie. Secondo i vertici del centro di formazione professionale, il progetto consentirebbe di creare 40 nuovi posti di lavoro tra cuochi, addetti alla sala, barman e sommelier. Il piano, il cui costo sfiora il milione di euro, prevede l’istituzione di carrozze ristorante con annessi cucina e bar. Lungo il tragitto saranno programmate visite guidate. Viste le altitudini che vengono raggiunte nella fermata di Rivisondoli-Pescocostanzo (mille e 268 metri di altezza) la linea si è meritata il titolo di Transiberiana d’Italia (battuta solo dai mille e 370 metri del Brennero). Un tragitto di 129 chilometri con panorami mozzafiato, 21 fermate, 58 gallerie, 103 ponti e viadotti (capolavori di ingegneria su ripide alture). La linea Sulmona -Isernia, segmento della Napoli-Pescara, era stata sospesa nel 2011 dopo 114 anni di servizio perché ritenuta fuori dal circuito delle tratte maggiori.