PESCARA «Sono in attesa delle proposte del Movimento 5 stelle per lavorare insieme per il bene della città. Come ho ripetuto tante volte sono inesperta e perciò, in questa fase, ho bisogno dell’aiuto di tutti e quindi anche dell’apporto dell’opposizione e dei grillini». Veronica Teodoro, la 19enne assessore al patrimonio e alle politiche giovanili entrata nell’esecutivo del sindaco Marco Alessandrini in seguito a una trattativa con il padre, il più volte assessore comunale Gianni, risponde così alla richiesta di dimissioni avanzata dai pentastellati a pochi giorni dalla sua nomina. I consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, attraverso una nota maturata «dopo aver intercettato il profondo dissenso di centinaia di cittadini di fronte alla totale assenza di criteri elettivi, democratici e meritocratici alla base della nomina dell'assessore Veronica Teodoro», hanno chiesto alla giovane studentessa in Giurisprudenza di consegnare le proprie dimissioni «consentendo», hanno scritto i grillini, «a tutti coloro che abbiano le competenze e l'esperienza di poter accedere al ruolo a lei - iniquamente - assegnato attraverso una più giusta, corretta e pubblica selezione in base al curriculum posseduto». «Non mi sono pentita di nulla», sottolinea Teodoro, diventata nota in tutta Italia per essere l’assessore più giovane nei Comuni al di sopra dei 100mila abitanti, «ho tante idee e mi serve il tempo per metterle in pratica. Non ho alcuna intenzione di presentare le mie dimissioni, piuttosto invito i 5 stelle a dialogare con me e a presentarmi proposte e idee per rendere migliore Pescara». Intanto l’ex consigliere comunale e provinciale Gianni Teodoro ci tiene a evidenziare il ruolo decisivo, ricoperto dalla Lista Teodoro, nell’indicazione della giovane Veronica come quarta donna dell’esecutivo di centrosinistra. «E’ stata una decisione collettiva», spiega, «l’ha presa il nostro movimento e i nostri due consiglieri eletti Piernicola Teodoro e Massimiliano Pignoli in seguito alla richiesta del sindaco di segnalargli il nome di una donna che gli avrebbe consentito di rispettare la legge sulla parità di genere». «La Lista Teodoro», aggiunge l’ex consigliere, «non è un partito, ma un movimento civico che ha sempre scelto autonomamente con chi allearsi durante le diverse tornate elettorali. Personalmente, quando sono stato eletto, non ho mai lasciato la minoranza per schierarmi con la maggioranza. Semmai è sempre stato il contrario perché non mi sono mai voluto piegare a certe logiche. Nel 2008 mi sono candidato a sindaco, ma sono stato sconfitto da Luciano D’Alfonso. Avrei potuto allearmi con lui, ma ho preferito fare opposizione, consapevole che chi vince governa e chi perde fa l’opposizione. Mi sono dimesso anche dalla giunta di Luigi Albore Mascia dopo pochi mesi». «Infine», conclude Teodoro, «ho partecipato alla costituzione di Fli: un progetto poi naufragato».