PESCARA Ogni giorno la sua spina per la quota rosa Veronica Teodoro, finita nel mirino da quando, neanche una settimana fa, è stata nominata assessore. Dal Movimento 5 Stelle sono partite le bordate più possenti indirizzate, per la verità, non tanto alla ventenne figlia di Gianni Teodoro quanto al sindaco Marco Alessandrini. Prima l'invito di Enrica Sabatini a Veronica («Dimettiti») e ad Alessandrini («scelga l'assessore attraverso una selezione pubblica per titoli») sul modello Pizzarotti a Parma. Poi l'affondo di Gianluca Vacca, deputato pentastellato, che entra nella polemica con un retroscena curioso, essendo stato insegnante di Veronica per due anni alle scuole medie nell'Istituto «Eugenia Ravasco». Il prof neanche rimanda l'allieva a settembre, la boccia del tutto, ma con toni e spiegazione adeguati: «In realtà - rivela - Veronica era una brava studentessa e un'ottima ragazza, non è questo il punto. Tutti lo sanno e tutti fanno finta di non capire». E allora qual è la posta in gioco? «Ha fatto bene Enrica Sabatini a chiederle di dimettersi, io credo che essere messa in mezzo, data in pasto all'opinione pubblica che si è sfogata contro di lei che non ha colpe, faccia solo danni a Veronica Teodoro. Per questo penso che la cosa migliore da fare sia rassegnare le dimissioni. È un consiglio che credo avrebbero condiviso quei due eroi, Falcone e Borsellino, di cui spesso abbiamo parlato a scuola, e ai quali Veronica stessa dice di volersi ispirare». Da insegnante quale è, Vacca ritiene che le dimissioni, oltre a renderle onore e a risolvere un «grave problema di trasparenza della Giunta Alessandrini», sarebbero proficue per Veronica: «Ma ci pensate cosa accadrebbe un giorno se Veronica Teodoro andasse nelle scuole per incontri istituzionali da assessore e dovesse rispondere alle domande dei ragazzi sul merito, sulle raccomandazioni, sull'etica nella cosa pubblica? Sarebbe una situazione a dir poco imbarazzante. Con le dimissioni, invece, lei si trarrebbe d'impaccio, lanciando anche un segnale importante al mondo giovanile che rappresenta con una precisa delega e, soprattutto, a chi ha fatto il pasticcio». Che Vacca attribuisce ad Alessandrini e Gianni Teodoro in ordine di importanza: «Il padre non ha reso un buon servizio alla figlia, ma la colpa principale è di Alessandrini. Lui ha scelto Veronica Teodoro, quando avrebbe potuto e dovuto agire diversamente, quindi è giusto che lui si prenda tutte le responsabilità del caso». Poi il siluro conclusivo: «Alessandrini si riempie la bocca con parole quali legalità, trasparenza, etica e sempre in nome del padre. Dovrebbe vergognarsi, invece, perché alle parole fa seguire azioni che sono l'esatto opposto. Se il buon giorno di vede dal mattino, questa Amministrazione comunale avrà vita difficile». Parola di deputato e prof indignato.