PESCARA «Pescara è balzata alla ribalta nazionale per la composizione della giunta. È sotto gli occhi di tutti che il sindaco non abbia reso un buon servizio e la città non ci abbia fatto una bella figura». Daniele Toto, ex deputato Pdl e ispiratore della lista civica Liberali per Pescara, alleata della coalizione di centrosinistra, non usa parole tenere per definire questo primo scorcio dell’amministrazione guidata da Marco Alessandrini, etichettandola come «un rinnovamento nel segno della continuità». Diversi i nodi emersi a poco più di due settimane dall’insediamento: dalla scelta di Veronica Teodoro, figlia dell’ex consigliere Gianni, catapultata nell’esecutivo a 19 anni, alla volontà di affidare la porzione maggiore delle deleghe al vicesindaco, Enzo Del Vecchio, braccio destro del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. Toto, qual è la sua opinione sulla rosa dei nomi della giunta Alessandrini? «Penso che ci sia stata una certa attenzione al nostro partito, ma non posso fare a meno di notare che in questa giunta la parte del leone è stata fatta dal Partito democratico. Oltre al sindaco, al Pd è stato assegnato il vicesindaco e l’assessorato ai Lavori pubblici, entrambe le deleghe nelle mani di un’unica persona. Sono due le possibilità: o c’è la volontà di prendersi tutte le responsabilità per cambiare la città oppure c’è stata la necessità di accontentare le varie correnti del Pd». Ci legge per caso un’imposizione dall’alto, di D’Alfonso? «Spero che non sia così. Conosco Del Vecchio e sono convinto che rappresenti se stesso e il suo partito, non lo ritengo capace di interpretare una mera figurina». Il gruppo dei Liberali ha inviato una lettera al sindaco per chiedere spiegazioni sulle delibere d’indirizzo. C’è già qualche malumore? «Lunedì prossimo ci sarà il primo Consiglio comunale: è naturale e fisiologico chiedere un confronto politico prima di quella data, in modo da conoscere le linee d’indirizzo che si intendono perseguire. Come gruppo liberale faremo la nostra parte, in base alle deleghe che ci sono state assegnate. Abbiamo contribuito alla vittoria elettorale e abbiamo sostenuto il sindaco in maniera convinta, con persone candidate nel centrosinistra pur avendo una provenienza differente. Riguardo ai contenuti, invece, è opportuno parlarne con l’assessore Adelchi Sulpizio». Cosa pensa dell’assegnazione a Veronica Teodoro dell’assessorato al Patrimonio e alle Politiche giovanili su indicazione del padre? «Chiedere è lecito, ma ciò che avrebbe dovuto essere temperato è il pudore e l’opportunità, cose che sono entrambe mancate. Dal mio punto di vista, il problema è stata la risposta. Mutuando il grande poeta: “E lo sventurato rispose”». Marco Alessandrini rappresenta l’immagine del rinnovamento per Pescara? «Credo che il sindaco e il suo partito abbiano preso in prestito il motto di “rinnovamento nella continuità” che fu di Alessandro Natta, esponente di spicco del Pci. Pescara è finita alla ribalta nazionale per la composizione della giunta. È sotto gli occhi di tutti che il sindaco non abbia reso un buon servizio e la città non ci abbia fatto una bella figura». Secondo lei quali sono le priorità per la città? «Pescara deve essere rimodellata partendo dal suo biglietto da visita: porto, aeroporto, ferrovia e asse attrezzato. Sono queste le criticità su cui bisognerà adottare una visione strategica. Poi ci sono singole problematiche non di poco conto. Sulla necessità di bloccare la filovia, a esempio, la compagine che rappresento si era già espressa tramite interrogazioni parlamentari».