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Pescara, 24/11/2024
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Data: 04/07/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Filò, il Tar boccia i ricorsi del Wwf e dei cittadini. La sentenza: l’opera sulla Strada parco non ha suscitato un allarme diffuso

Il presidente Russo: ora avanti tutta. Gli ambientalisti: la Regioni blocchi i lavori

PESCARA «La filovia interessa un lungo tratto chilometrico con migliaia di abitanti mentre il ricorso è stato azionato da 16 residenti, lasciando fuori gran parte degli abitanti delle due città. Il problema non ha suscitato quell’allarme diffuso». E’ un passo della sentenza con cui il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso per la realizzazione della filovia presentato da 16 cittadini per quanto riguarda la verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale. La stessa perplessità era stata sollevata anche dal Wwf attraverso un altro ricorso, dichiarato anche in questo caso inammissibile. In particolare, gli ambientalisti avevano sollevato un dubbio di legittimità perché convinti che non sia possibile effettuare una valutazione preventiva di assoggettabilità a Via quando le opere sono già state eseguite. Il Tar ha però evidenziato che sul piano amministrativo «la procedura appare essere ancora interlocutoria» e che «le opere tutte progettate devono completare il loro iter procedimentale che indica, come passaggio, lo screening per la Via». I giudici amministrativi hanno sottolineato, poi, che «alla natura non conclusiva di tali atti, si unisce anche quella che è una palese carenza di interesse, non potendosi vantare, trattandosi di aspetti potenziali, alcuna attuale ed effettiva lesività, che, invero, non viene affatto indicata». «Il Tar ha confermato la tesi che abbiamo sempre sostenuto», dice il presidente della Gtm Michele Russo. «Nessuno degli enti a cui è stato presentato ricorso fino ad oggi si è opposto all’intervento, per cui avanti tutta», dice Russo. Dopo aver appreso del pronunciamento del Tar, Russo fa notare che per la giustizia amministrativa «non c’è un danno ambientale e il comitato Via potrà occuparsi della valutazione alla conclusione dell'opera per capire se le prescrizioni sono state eseguite. Emerge anche quanto sia inesistente l'allarme sociale su questo intervento», prosegue il presidente ricordando il numero «esiguo» di ricorrenti. «Il no alla filovia»conclude Russo elencando tutti i ricorsi presentati «è stato il cavallo di battaglia di tre persone nell'ultima campagna elettorale e cioè Loredana Di Paola, Mario Sorgentone e Maurizio Acerbo». Eppure la bocciatura dei giudici del Tar è comunque una vittoria per Di Paola del Wwf che dice: «Ora la Regione deve sospendere immediatamente i lavori. Esprimiamo soddisfazione per l'attesa sentenza del Tar». «Il ricorso del Wwf e delle Carrozzine determinate», illustra ancora l’ambientalista, «è stato giudicato inammissibile sul profilo della lesività in quanto l'atto oggetto del ricorso non è un atto conclusivo. Dal provvedimento si evince che le opere devono ancora completare il loro iter procedimentale ed è necessario lo screening via. Il provvedimento impugnato quindi è un mero atto procedimentale che non esaurisce le valutazioni che devono essere fatte dal comitato regionale». Secondo l’ambientalista, adesso, «la vicenda torna nelle mani della Regione che ha il compito di fermare i lavori e ultimare le valutazioni ambientali di competenza fornendo chiare risposte alle criticità da sempre rappresentate dalle associazioni e dai cittadini. Se la Regione non interviene», conclude, «faremo un esposto per ottenere il blocco dei lavori».

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