PESCARA È vero, c'è caos. Alle 6.45 del mattino il terminal bus della stazione ferroviaria è un vero caos. Ogni mezzo arriva e trova posto dove vuole, e gli unici a non trovare posto sono proprio coloro che aspettano il bus che non hanno una panchina per sedersi. Sanno solo che lo stallo 21 è quello che accoglie i pullman che alle 7,25 partono per Roma, ma lo sanno perché c'è scritto sul pullman, non per via della segnaletica. Il passeggero che arriva in stazione in un giorno feriale alle 6.45 ne trova decine di altri come lui, nella migliore delle ipotesi si ferma a chiacchierare davanti alla biglietteria o al chiosco bar, nella peggiore osserva e si lamenta di non aver servizi. Il racconto dell'odissea di chi viaggia è arrivato al Centro, alcuni giorni fa, dai lettori, è stato confermato poco dopo dai vertici dell'Arpa, l'autolinea che nel piazzale del terminal porta ben 575 bus ogni giorno. Nessuna segnaletica, nessuno stallo passeggeri se non il piazzale stesso, nessuna vigilanza. Il genitore che accompagna il figlio che parte per Roma si ferma anche lui nel piazzale, un'auto in più. Poco più in là, gli autobus che partono per la Romania quasi alla stessa ora. Stessa cosa, nessuna segnalazione e zero controllori. Davanti alla biglietteria, al mattino presto, arrivano non uno ma ben tre autobus in partenza per la capitale. Tre compagnie diverse, uno si mette davanti all'altro e ogni autista dice a chi aspetta: «Ma se vuole può venire anche con noi, è la stessa cosa». Attorno alle 7,25 partono tutti. Uno dei bus si riempie, quello che arriva a Fiumicino, gli altri rimangono semivuoti, per lo meno nel fine settimana perché il grande caos c'è il lunedì quando tutti rientrano per andare al lavoro. In biglietteria non c'è un opuscolo completo che riepiloghi tutte le tratte e gli orari, insomma tutti i collegamenti che è possibile prendere da Pescara. Solo qualche foglio fotocopiato, in bianco e nero. Poco dopo le 7 di mattina arrivano due operai dell'Arpa con un furgone. Scaricano delle sedie per la sala d'attesa, le uniche nove sedie del gabbiotto dove si comprano i biglietti. I bus che partono lasciano spazio all'asfalto del grande piazzale, pieno di buche e di qualche rappezzo di asfalto. Sì, il terminal andrebbe riorganizzato e non lo chiede solo chi viaggia, lo chiedono anche le stesse compagnie che trasportano le persone. La stessa Arpa nei giorni scorsi ha auspicato l'interessamento della nuova amministrazione comunale per ristrutturare il terminal e regolare il traffico, per tutelare la concorrenza ma soprattutto la sicurezza di chi sceglie il mezzo pubblico per spostarsi.