Il Tar ha dichiarato "inammissibili" i ricorsi presentati da Wwf, Carrozzine determinate e da una decina di cittadini residenti sulla Strada Parco. Loredana Di Paola, rappresentante del Wwf, si dichiara soddisfatta di questo esito. Mi chiedo quale aggettivo qualificativo avrebbe dovuto utilizzare l'estensore della sentenza del Tar (invece di "inammissibile") affinché si potesse registrare una delusione da parte della Di Paola. Bisogna riconoscere che gli oppositori della filovia, pur essendo davvero pochi, come dice lo stesso Tar, sono tenaci ed indomiti. L'iter amministrativo della filovia è stato lungo e complesso. Si tratta di un'opera pubblica decisa vent'anni fa, finanziata da fondi europei, ministeriali e regionali, sottoposta al vaglio di un'infinità di Enti i cui atti amministrativi sono stati emanati durante i governi di centrodestra e di centrosinistra senza distinzione, compresi anni nei quali sindaco di Pescara era l'attuale presidente di Regione. Anche alla presidenza della Gtm, mero ente attuatore di decisioni regionali, si sono susseguiti uomini indicati ora dal centrodestra, ora dal centrosinistra, senza che nessuno di questi abbia mai interrotto l'iter per la realizzazione dell'opera. Il sottoscritto arriva alla presidenza della Gtm nel giugno 2009, quando tutto era stato già deciso, appaltato e i lavori erano iniziati. Nessuna firma del sottoscritto appare su nessun atto inerente la filovia di Pescara. È noto, però, che ne condivido in pieno l'utilità per l'intera cittadinanza. Seppure fuori termine, i contestatori dell'opera hanno provato ogni strada per impedirne la realizzazione, compresa quella illegittima dell'occupazione del cantiere che ha richiesto l'intervento della polizia. Non paghi, i contestatori hanno inondato la polizia e la procura della Repubblica di Pescara con denunce di ogni genere. Come si sono concluse queste indagini è noto: richiesta di archiviazione da parte del pm I contestatori hanno quindi proseguito la battaglia chiedendo ed ottenendo che il Comitato Via della Regione riesaminasse il progetto per una sua eventuale sottoposizione a Via, essendosi già espresso in senso negativo nel 2008. Il Comitato ha, semplicemente, prescritto alcuni interventi migliorativi (eliminazione di ulteriori barriere architettoniche e piantumazione di arbusti) che saranno evidentemente adottati. Successivamente a questo pronunciamento i contestatori hanno ricorso al Tar. Non c'è nessun organo amministrativo, giudiziario, tecnico o politico che si sia espresso in senso negativo su questa opera e sul suo iter, nonostante le innumerevoli denunce e le tante indagini. Maurizio Acerbo e Loredana Di Paola, legati da vincoli parentali, possiedono proprietà immobiliari a ridosso della strada parco. Le loro accorate battaglie appaiono, quindi, quantomeno viziate da quegli interessi privati che, invece, loro vorrebbero immotivatamente e al limite della diffamazione attribuire a chi legittimamente è chiamato a realizzare un'opera pubblica e che quindi avrebbe commesso reato se avesse interrotto i lavori senza alcun motivo di carattere giuridico. Le battaglie fintamente ambientaliste di questi signori sono tanto deboli ed insostenibili che Loredana Di Paola, quale candidata sindaco con la bandiera del "No Filovia" ha riportato l'1,69% dei voti, il candidato al consiglio comunale Sorgentone, alfiere della medesima battaglia, ha conseguito 234 voti, il candidato presidente alla Regione Maurizio Acerbo ha registrato un 5,29%. Acerbo e la Di Paola, dopo aver condotto una durissima campagna elettorale contro D'Alfonso come neanche Chiodi ha avuto la forza di fare, auspicherebbero che il neo presidente della Regione, non tenesse conto dei pronunciamenti di tutti gli enti e organi giudiziari sopra citati e, generando un danno erariale di qualche decina di milioni di euro, ascoltasse le infondate argomentazioni (così ritenute anche dal Tar e dalla Procura ) di qualche decina di residenti, capeggiati dai due anomali ambientalisti. Che strano Paese il nostro.
(*) Presidente Gtm Spa