ROMA Assicurazioni, banche, agenda digitale, tariffe elettriche, farmacie, e poi ancora porti e aeroporti, servizi pubblici locali, poste: settori diversi con un comune denominatore, la necessità di una maggiore liberalizzazione e semplificazione. Non siamo al punto zero, ma nemmeno al traguardo. «Molto è stato già fatto ma molto rimane ancora da fare» osserva l’Antistrust nella segnalazione inviata a governo e Parlamento per la predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza.
LE STROZZATURE
Disporre di infrastrutture inadeguate e insufficienti resta una delle principali diseconomie, vere e proprie strozzature, contro le quali deve combattere il sistema economico. Per accelerare i tempi di realizzazione, evitando ricorsi e contestazioni, l’Antitrust suggerisce l’adozione di forme di consultazione pubblica preventiva sul modello del ”débat public“ francese.
Poi ci sono gli interventi sui singoli settori che l’Autorità passa in rassegna. L’elenco degli ostacoli alla concorrenza da eliminare è lungo (occupa oltre cento pagine). Prendiamo i servizi pubblici locali e le municipalizzate: quel «capitalismo pubblico» che fa acqua da tutte le parti tra sprechi di soldi pubblici risorse (il 30% delle società è in perdita) e servizi pessimi. Serve continuare sul percorso di «razionalizzazione», anche attraverso la costituzione di un testo unico normativo del settore. L’Autorità suggerisce poi l’introduzione di gare di appalto per l’affidamento dei servizi (per la raccolta rifiuti, ad esempio). Nel mirino anche i tassisti: occorre andare verso la «piena sostituibilità» dei servizi di taxi e ncc; e stimolare le piattaforme on line che agevolano la comunicazione fra offerta e domanda di mobilità.
PIÙ SCELTA AI CITTADINI
È «necessario aumentare il tasso di mobilità della clientela» tra una banca e un’altra, per cui l’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella suggerisce di introdurre un termine massimo di 15 giorni per il trasferimento del conto corrente, con il risarcimento al cliente in caso di ritardi. Per L’RC auto va ripreso il percorso di riforma contenuto nel disegno di legge varato dal governo a febbraio (con gli sconti per chi si rivolge a servizi medici convenzionati e per chi installa la ”scatola nera“), perché il mercato «è ancora caratterizzato da inefficienze e costi eccessivi a carico dell’assicurato».
Molto c’è da fare anche nella liberalizzazione delle pompe di benzina, nelle tariffe di luce e gas, e nella sanità. Basta con il numero chiuso per le farmacie: si fissi solo il numero minimo di punti sul territorio. Alle Asl occorre lasciare «unicamente le funzioni di sanità pubblica, assistenza di base e controllo dell’attività specialistica e ospedaliera». Bene la privatizzazione delle Poste, purché poi si liberalizzi veramente il settore. Per gli aeroporti si mette in guardia dal «limitare eccessivamente» gli spazi di concorrenza tra gli scali, cosa che potrebbe danneggiare le compagnie low cost.