Si stacca un altro pezzo di Raitre. Dopo l’addio di Giovanni Floris, è sicuro anche quello di Maurizio Crozza. La finestra del comico su «Ballarò» era una deroga del contratto di esclusiva che lo lega a La7. Ma ora, con Floris a un passo dalla formalizzazione definitiva del contratto con quella tv, l’accoppiata del martedì sera si ritroverà sugli schermi dell’emittente di Urbano Cairo. Crozza fa parte della «scuderia» dello stesso produttore-agente Beppe Caschetto che sta concludendo gli ultimi dettagli dell’accordo tra Floris e La7, dopo aver contrattato con la Rai.
La tv di Cairo presenterà i palinsesti giovedì 10 luglio. Lo slogan sarà «Siamo la Cnn italiana», affollata di nomi famosi, tutti impegnati sulle news. Floris (striscia quotidiana preserale, più il martedì sera con un nuovo programma), il Tg di Enrico Mentana, il giovedì sera con Michele Santoro, la prima serata con Lilli Gruber, la squadra di Corrado Formigli, Myrta Merlino. Più di una vecchia Raitre. Qui Cairo punterà tutte le sue carte, mentre la Rai è impegnata in un confronto decisivo col mondo politico (a settembre ci sarà la consultazione online sul modello di Servizio pubblico).
La Rai sostiene che non avrebbe mai potuto assicurare i quattro milioni di compenso in tre anni che sarebbero stati ottenuti da Floris a La7. Floris giura il contrario: «Me ne vado per una scelta editoriale, la Rai non sposava le mie idee. Sono stato sempre ottimamente compensato e sono consapevole di aver ricevuto moltissimo. Invece è un problema lavorare senza progetti editoriali condivisi, e dubitando del sostegno e della fiducia dell’azienda riguardo a progetti che io non voglio imporre a nessuno e che hanno senso solo se sono sposati e non subiti. Ho sempre saputo che lavorare per la Rai significa lavorare anche prescindendo dal mercato e ritengo giusto che il servizio pubblico segua logiche diverse». Dura e secca la replica Rai: «Nessun problema editoriale con Giovanni Floris. L’azienda è pronta a rinnovare il contratto alle condizioni economiche che conosce». Il conduttore aveva chiesto una striscia serale sul modello de «Il fatto» di Enzo Biagi (su Raiuno) compensata con un solo euro per il primo anno e con una revisione dei compensi per il secondo anno. Per la Rai tutto questo avrebbe portato a un raddoppio del compenso. Da Floris si sostiene che non ci sarebbe stato raddoppio, che il contratto con La7 è lontano da quei quattro milioni e dalla stessa firma. Per Floris la richiesta della striscia non era un desiderio di divorare spazi ma l’esigenza di sperimentarsi con un’esperienza nuova per il timore di un logoramento del format «Ballarò», costoso anche in termini di stanchezza pubblicitaria. Comunque, la vera novità nella trattativa condotta da Caschetto è il «pacchetto» che lega Floris alla pubblicità che attira.
La Raitre di Andrea Vianello, dovrà ridisegnare «Ballarò», ,marchio che da ieri è una scatola vuota. Tre nomi circolano nei corrodi della Rai, come abbiamo già annunciato ieri: Bianca Berlinguer, lo stesso Vianello, Gerardo Greco, che ha conseguito buoni risultati con «Agorà». Ma il duello con Floris il martedì sera sarà impegnativo. E così circola un nome nuovissimo, una vera scommessa: Giulia Innocenzi, professionista cresciuta con Michele Santoro, che ha conseguito ottimi risultati sperimentandosi su La7 in «Announo» con Matteo Renzi: solo domande di ragazzi, dialogo serrato. Un po’ «Amici», un po’ il modello «Samarcanda». E se fosse il nuovo «Ballarò»? Lunedì 30 giugno Santoro era al settimo piano di viale Mazzini. Una cosa è certa: non per tornare in Rai, il suo contratto con La7 è di ferro. E poi lui, di andare in video, dice di non poterne più.