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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/07/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Sanità, veleni a raffica sui soldi per sbloccare il commissariamento

PESCARA Il solito balletto delle polemiche. I 150 milioni che mancano al bilancio della sanità regionale sono già un caso tra centrosinistra e centrodestra. Perchè se non si trovano entro la fine di luglio l’Abruzzo rischia di non uscire dal commissariamento. La polemica, intanto, impazza. Il centrodestra sostiene che «per competenza i soldi ci sono, si tratta solo di una mancanza di liquidità momentanea - dice l’ex assessore al Bilancio Masci - che nel corso dell’anno sarà compensata. Sono in ritardo 107 milioni che devono arrivare dall’Europa, ci fossero stati quelli sarebbe stato tutto a posto. Le Asl pagano a 59 giorni, siamo più che in regola»: Anche Chiodi, che più volte aveva parlato di conti a posto per la sanità, respinge i processi: «E’ solo l’ ammortamento di un debito da restituire. Non è un buco». Tradotto, significa che basta ottenere una dilazione dal ministero, quello che appunto cercherà di fare il neoassessore Paolucci, per superare le prescrizioni del tavolo.
Detto questo ci sarebbe un piccolo problema: il pagamento della tranche di 40 milioni di fine luglio - previsto da decreto di Chiodi - era funzionale anche allo sblocco del commissariamento. Si sapeva alla fine di marzo che ci sarebbe stata una «crisi» di cassa? Masci parla di ritardi di pagamenti dall’Europa ma qui c’è un altro ammanco: l’Europa non vuole rifondere 40 milioni di euro di Fondi sociali che la Regione ha utilizzato per i centri per l’impiego. C’è stato un pasticcio normativo e burocratico: le Province non sono enti riconosciuti e la Regione non li ha accreditati. «L’avevamo risolto, dovremmo solo pagare 4 milioni di multa» dice Masci. All’assessore Paolucci e a Roma risultano altre cose. Cioè che i 40 milioni non arriverano. E questo, se confermato, sarà un buco di sicuro: per competenza e per cassa.

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