PESCARA Diminuire il voltaggio dell'aula è diventata la parola d'ordine del Consiglio di comunale di Pescara dove il clima della prima riunione è stato fin troppo elettrico. Ma non sarà facile perché alle accuse del primo giorno sono seguite le accuse-bis del giorno dopo. La guerra calda fra Movimento 5 Stelle e Lista Teodoro prosegue aspra come prima, più di prima. Durante il dibattito, alle accuse del capogruppo pentastellato Enrica Sabatini, il pari ruolo Piernicola Teodoro aveva replicato per le rime. E la Sabatini aveva accusato il collega di minacciarla, con probabile ricorso a denunce penali. Piernicola Teodoro, per tutta risposta, ritiene di essere stato diffamato. E ieri mattina, durante la conferenza dei capigruppo presieduta da Antonio Blasioli, si sono ritrovati faccia a faccia lo stesso capogruppo della Lista Teodoro ed Erika Alessandrini, in sostituzione della Sabatini. Erika Alessandrini ha rivelato che il suo gruppo ha chiesto «di acquisire la registrazione della seduta consiliare per valutare se esistano gli estremi per una querela contro Piernicola Teodoro, per le frasi che secondo noi avevano tutta l'aria di una minaccia». Messo alle strette, Piernicola Teodoro ha rilanciato da par suo: «Vogliono denunciarmi? Facciano pure, ma sono sicuro che alla fine si ritroveranno loro sul banco degli imputati, diciamo così. Se i 5 Stelle pensano di andare avanti così, facciano pure, di certo io non faccio diffamare il nome della mia famiglia da ragazzini che hanno ancora il latte sulle labbra». Il concetto si è capito, benché fra la Sabatini, la Alessandrini e Massimiliano Di Pillo, tutti e tre hanno superato da un pezzo l'età dell'allattamento... «Noi non ce l'abbiamo con nessuno per fatto personale - ha aggiunto Erika Alessandrini - e i Teodoro sanno benissimo perché abbiamo chiesto le dimissioni dell'assessore Veronica Teodoro. Noi abbiamo posto una questione morale che coinvolge direttamente il sindaco al quale abbiamo chiesto una spiegazione credibile sulla scelta della giovanissima assessora. Una richiesta allargata all'intera maggioranza e la cosa più eludente è stato il rifiuto del centrosinistra persino a discutere e a votare le dimissioni». Capita l'antifona, il Movimento 5 Stelle non ha comunque intenzione di demordere e si appresta a dare battaglia nelle prossime sedute del Consiglio, senza tralasciare il ricorso alla carta bollata. «Io credo invece che i 5 Stelle abbiano imboccato la strada sbagliata. - controreplica Piernicola Teodoro - Pescara è una città che ha enormi problemi da risolvere e sicuramente non possiamo passare cinque anni a scannarci su questi temi. Dai grillini accettiamo ogni critica di natura politica, non diffamazioni personali o familiari. Mio padre Giuseppe ha fatto la guerra, è stato in campo di concentramento in Germania, è scappato e per questo ha ricevuto la medaglia e il titolo di commendatore dal presidente della Repubblica. La nostra famiglia non è mai stata sfiorata dalla minima ombra di carattere giudiziario. E voi pensate che ci facciamo diffamare impunemente? Non lo permetteremo mai».