Erano 2.251 gli esuberi. Si sono ridotti a 1.635. Ne restano fuori 250 appartenenti al personale navigante di cabina, gestiti con il contratto di solidarietà; 200 unità di personale di terra, la cui utilizzazione nelle aree operative sarà assicurata mediante processi di riqualificazione; 52 unità di personale impiegate con contratti di diritto estero, gestiti secondo le regole previste dalla legge applicabile al rapporto di lavoro; 28 unità di personale che ha già volontariamente risolto
il rapporto di lavoro, 86 unità di personale in possesso dei requisiti pensionistici.
Il programma di cigs per crisi aziendali dovrà essere accompagnato da un piano di gestione degli esuberi, concordato fra le parti e articolato nei seguenti strumenti: impegno dell’azienda con il sostegno delle competenti istituzioni volto all’attivazione di programmi di riqualificazione volontaria del personale finalizzati all’impiego su attività strettamente connesse con funzioni operative. Le istituzioni si attiveranno per promuovere iniziative di ricollocazione di personale e il ministero del Lavoro d’intesa con la Regione Lazio
e la partecipazione dell’Enac promuoverà azioni per ricollocare i dipendenti.