L’AQUILA «Non solo l’aeroporto non decolla, ma vengono fuori anche delle irregolarità che vanno chiarite». Lunga e movimentata seduta della commissione Garanzia e controllo, dedicata allo scalo di Preturo. Dopo il flop del volo per Milano e il rinvio del collegamento estivo con la Sardegna, secondo il presidente Raffaele Daniele non ci sono più scuse per l’amministrazione comunale. «Sono passati tre anni», sottolinea Daniele, «e a questo punto serve fare chiarezza. Premettendo che non sono contrario all’aeroporto aquilano, è comunque ora di porre degli interrogativi seri: in particolare il Comune deve dire se è stato fatto il massimo per il rilancio dello scalo e se gli investimenti sono risultati efficaci. E poi vogliamo sapere se c’è stata una ricaduta positiva sul territorio. I dati oggettivi sono già delle risposte. Ma intanto si continua a finanziare la Xpress e non mancano le sorprese». All’audizione della commissione erano presenti l’assessore Emanuela Iorio e i tecnici competenti: «È stata una discussione ampia e a tratti anche accesa», aggiunge il consigliere Daniele, «e tra i tanti punti toccati sono emerse due note dolenti che vanno approfondite. La prima riguarda i contributi che finora sono stati destinati alla società di gestione dello scalo: in tre anni circa 500mila euro, di cui 196mila nel 2012, 196mila nel 2013 e 100mila di anticipo nel 2014, che dovrebbero essere tutti rendicontati. Ebbene, in realtà solo il 10% dei pagamenti ha una regolare rendicontazione: per la maggior parte, invece delle fatture sono allegate delle semplici richieste di bonifici bancari, senza neanche la firma e nulla che attesti l’effettuazione dei pagamenti. Mi chiedo: è possibile trasferire circa 200mila euro all’anno alla Xpress sulla base di una documentazione incompleta?». Altra magagna: «Sappiamo che la Creo-Capital, la società che ha fornito la fideiussione alla Xpress», afferma Daniele, «è in liquidazione dal 2013. Però solo ora scopriamo che l’amministrazione comunale non la conosceva affatto. Un altro passaggio oscuro». La commissione Garanzia e controllo ha contestato anche il fatto che ancora non viene nominato il comitato etico che avrebbe dovuto valutare l’entità dei contributi. E poi c’è la questione del piano di investimenti: «La Xpress», dice Daniele, «aveva ipotizzato 12600 passeggeri nel 2012, 56mila nel 2013 e 100mila nel 2014. Finora ne abbiamo contati solo 7, compreso il presidente della società Giuseppe Musarella. E allora altra domanda: preso atto di questo fallimento, il Comune ha pronto un piano B? Il sindaco Massimo Cialente rilancia lo scalo a servizio della Protezione civile. Ma dimentica che già nel 1999, L’Aquila era presente tra le basi italiane del centro-sud, insieme a Catania, Crotone, Salerno, Foggia e Lucca. Niente di nuovo, dunque».