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Pescara, 24/11/2024
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Data: 16/07/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia-Etihad, la firma del contratto fissata venerdì 25. Per quella data chiesto l’impegno sull’aumento. Riunione con i sindacati

ROMA La firma del contratto fra Alitalia e Etihad è fissata per venerdì 25 luglio, prima dell’assemblea di Cai che dovà varare l’aumento di capitale da 250 milioni. Nell’aumento Poste, secondo socio con il 19,48%, potrebbe investire meno della quota di pertinenza (30 milioni sui 49 dovuti), mentre Intesa, Unicredit e probabilmente Atlantia potrebbero dover versare di più: circa 200 milioni per coprire l’inoptato, rispetto ai 102,4 a loro spettanti. Qualche giorno prima dell’assemblea (martedì o mercoledì) si terrà il cda di Cai, per approvare la firma dell’accordo formale con gli arabi. E i soci, prima dell’assise, dovranno sottoscrivere l’impegno a ricapitalizzare l’attuale Alitalia dopo lo scorporo in una newco del compendio aziendale comprendente 11.036 dipendenti, gli aeromobili e gli slot. Per il giorno della firma dell’impegno, Poste dovrà sciogliere le riserve sul suo ruolo nell’alleanza. James Hogan, ceo di Etihad, sarebbe giunto a Roma nella serata di lunedì, un giorno prima rispetto alla data prevista: ieri ha incontrato Gabriele Del Torchio con il quale ha fatto il punto sul negoziato. Oggi invece inaugura il primo volo Roma-Abu Dhabi, vedrà qualche esponente del governo e in serata parteciperà a una cena a Villa Miani cui sono stati invitati i componenti del consiglio e del collegio sindacale di Alitalia, i soci, rappresentanti del governo, di Adr e delle istituzioni cittadine.
IL RAFFORZAMENTO
La posizione delle Poste - a parte quella della Cgil che non inficia, però, la validità dell’accordo sugli esuberi (1.635) raggiunto con le altre sigle pari a oltre il 70% dei lavoratori - potrebbe avere ripercussioni sull’operazione. Da ieri sarebbe iniziato un pressing da Palazzo Chigi sulla società controllata dal Tesoro. «Ognuno deve farsi carico delle proprie prospettive, per noi il faro resta il mercato», ha diciarato ieri l’ad di Poste, Francesco Caio, a margine della relazione annuale dell’Agcom, dopo aver ricordato la disponibilità e la partecipazione al tavolo negoziale «con spirito costruttivo». Nel pomeriggio Caio ha incontrato gli advisor. C’è da dire che lunedì scorso al meeting tenutosi a Milano (studio Bonelli Erede Pappalardo) con banche, Atlantia e Fabrizio Pagani (governo), Poste era rappresentata dagli advisor Federico Imbert del Credit Suisse e l’avvocato Franco Gianni: entrambi, nel rinviare una decisione definitiva, l’hanno subordinata agli approfondimenti su quanto ricaverà la società. Le banche, comunque, saranno chiamate a uno sforzo straordinario: dovranno garantire quasi il doppio rispetto agli 84 milioni dovuti nell’aumento, hanno accettato di ristrutturare 565 milioni, dei quali 137 trasformati in strumenti junior da rimborsare in coda a tutto e concederanno altri 300 milioni freschi alla newco dove Etihad investirà 400 milioni in equity. Intanto ieri sera presso il ministero del Lavoro è ripreso il negoziato con i sindacati dei piloti e degli assistenti di volo alla presenza di Del Torchio.

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