L’AQUILA. Non c’è pace per la Xpress la società di gestione dello scalo di Preturo.
Venerdì scorso sarebbe dovuto partire il volo per Olbia, un collegamento sul quale la società puntava molto dopo il fallimento del collegamento Milano - Malpensa.
Nonostante un grosso investimento pubblicitario qualcosa è andato storto perché i voli sono stati posticipati di due settimane e solo dal prossimo 26 luglio sarà possibile raggiungere la Sardegna partendo da Preturo. E così venerdì lo scenario è stato quello di sempre, bancone del check-in completamente vuoto, nessuna traccia di turisti in partenza o bagagli da imbarcare. E soprattutto il numero dei passeggeri transitati per lo scalo resta invariato: 7. Un numero decisamente molto distante dalle promesse fatte dalla società che secondo i suoi calcoli quest’anno avrebbe fatto transitare dallo scalo 100 mila passeggeri. Ne mancano ancora 9.993.
Ma nelle ultime ore sono state confermate anche le perplessità sulla fideiussione che la società ha presentato a garanzia degli investimenti.
Perplessità non nuove ma già evidenziate dalla Regione Abruzzo che ne aveva contestato la validità all’atto di una verifica per l’erogazione di un finanziamento di 800 mila euro per le 60 assunzioni dell’Aeroporto dell’Aquila nell’ambito del bando ‘Lavorare in Abruzzo 3’. I soldi poi non sono mai arrivati a destinazione.
Gli uffici regionali, infatti, sostenevano che la fideiussione fosse stata emessa da un soggetto che non rientra tra quelli elencati all’articolo 107 del Testo unico bancario.
Ieri il consigliere di Appello per L'Aquila, Ettore Di Cesare, ha svelato che la fideiussione presentata dalla Xpress al momento dell'accordo ventennale siglato con il Comune dell'Aquila è stata garantita dalla CreoCapital Spa, in liquidazione dal novembre 2013.
Già prima si erano verificati dei problemi tanto che nel 2005, la Consob aveva vietato "l'attività di sollecitazione all'investimento avente per oggetto prodotti finanziari della società".
Della CreoCapital Spa si trovano notizie anche dalle pagine di cronaca giudiziaria e risulta che nel 2012 i titolari siano stati condannati per lottizzazione abusiva. Come riporta Il Corriere delle Alpi la Spa, dopo aver ottenuto contributi da parte della Provincia di Trento per ristrutturare un albergo, avrebbe trasformato la struttura in un residence. Dell'hotel, insomma, sarebbe rimasta solo la facciata, mentre all'interno sarebbero stati ricavati 13 mini appartamenti. Un cambiamento che, però, avrebbe snaturato nei fatti anche la destinazione urbanistica. La società avevano anche un sito internet cancellato l’11 febbraio del 2014 e di cui al momento non resta nessuna traccia. E qualche mese prima la Banca d’Italia ha sanzionato i componenti del Cda e del collegio sindacale per un totale di 90 mila euro per le omesse comunicazioni all’autorità di vigilanza.
A domanda di Di Cesare, "Che ne sarà della fideiussione a garanzia della convenzione?", riporta il sito New Town, l'assessora Iorio, l'ingegner Corridore e il dirigente Nardis hanno risposto di non saperne nulla. «Faremo chiarezza», hanno promesso.