L’AQUILA Le prime scintille si accendono in «volo»: con la bagarre ieri in commissione Bilancio tra Mauro Febbo e i commissari dei 5 Stelle. Il primo deciso a chiudere in fretta la partita della ricapitalizzazione della Saga (tanto da minacciare di abbandonare la seduta), i secondi che, prima di aprire la borsa della Regione per quasi 6 milioni di euro, chiedono di sentire, proprio nella commissione presieduta da Febbo (quella di Vigilanza), i vertici della società che gestisce l'aeroporto d'Abruzzo. «Non si possono destinare 6 milioni di fondi pubblici al ripiano dei debiti di una società partecipata - denuncia Domenico Pettinari, consigliere grillino - senza avere ben chiaro il quadro su cui la Regione andrà a intervenire. Il nostro non è un voto contrario fine a se stesso, è un voto contrario rispetto a una situazione che non si può gestire con gli occhi bendati». Pettinari chiede di ascoltare Laureti per capire, si mette ai voti l’audizione poi Febbo ci ripensa. Apriti cielo. Di fare attenzione, in fondo, lo aveva detto anche il procuratore della Corte dei Conti: «Dovrebbe estendersi il divieto di effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito». E con la Finanziaria del marzo scorso, che l'emendamento approvato ieri in commissione modifica solo nella copertura di spesa, la Regione fa molto di più: ricapitalizza per 2 milioni e mezzo di euro e acquista, con diritto di prelazione, altri 3 milioni e 400 mila euro di azioni, diventando, di fatto, azionista dell'aeroporto al 99,48 per cento (rispetto al 42,5 di prima). «Con la modifica di questa norma abbiamo garantito la crescita e il futuro dell'aeroporto di Pescara», si difendono Febbo e Sospiri; mentre il presidente della commissione Bilancio, Di Nicola, assicura un passaggio in commissione Vigilanza. Ma potrebbe essere troppo tardi, perché l'affare Saga arriverà «fuori sacco» in consiglio già martedì.