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Data: 17/07/2014
Testata giornalistica: Il Centro
«Non buttate la croce addosso ai camionisti» di Gianluca Carota(*)

Gentile direttore, il rispetto per tutte le vittime della strada e l’accertamento rigoroso della verità da parte delle autorità, sono doverosi. Lo premetto. Ma occorre evitare di criminalizzare una categoria, come i camionisti, che dal lavoro sulla strada trae la propria ragione di vita e che, cifre alla mano, nella casistica degli incidenti ha spesso responsabilità inferiori ad altre categorie di utenti della strada. L'ondata di emozione suscitata da recenti fatti di sangue lungo le strade abruzzesi ha finito, al di là del dolore legittimo delle persone coinvolte, per suscitare una ondata irrazionale di accuse nei confronti degli autotrasportatori. Accuse ingiuste. Numeri alla mano, i dati elaborati dalle fonti ufficiali, come l'Istat, e pubblicati a novembre del 2013, dicono che nel 2012 gli incidenti stradali provocati sulle strade italiane dai mezzi pesanti (autocarri, autotreni, autosnodati e simili, secondo la denominazione utilizzata) sono stati largamente inferiori a quanto accaduto per altre categorie di mezzi, come le auto o le moto. Che vantano primati tristissimi soprattutto negli incidenti mortali. In dettaglio, voglio ricordarlo, la voce "veicoli isolati" ha visto il coinvolgimenti di mezzi pesanti in 2.579 sinistri, su un totale di 49.609; e la voce "incidenti tra veicoli", 8.335 mezzi pesanti su un totale di 137.117". Occorre dunque maggiore considerazione nei confronti di una categoria che sulla strada lavora, ed è sottoposta a forti restrizioni di legge. E la cui formazione non può essere certo classificata alla voce degli "automobilisti della domenica".

(*) Presidente regionale Fita Cna

Sono d’accordo nel non gettare la croce addosso agli autotrasportatori, ma i numeri vanno letti in maniera corretta: un incidente causato da un mezzo pesante, di solito, sui terzi coinvolti ha conseguenze molto più gravi di un sinistro causato da un’utilitaria. Ergo: non ha un gran senso fare riferimento a statistiche generiche, se non si verificano gli effetti reali dell’incidentalità. Qualche giorno fa, in occasione del tamponamento sull’A14 costato la vita a due persone, sul nostro sito si è scatenata una sorta di guerra tra camionisti e automobilisti, con insulti pesanti che non condivido. Trovo giusto, semplicemente, che a chi guida mezzi di oltre due tonnellate di peso, pullman o camion che sia, si richiedano ancora più preparazione e senso di responsabilità.

Mauro Tedeschini - direttore "il centro"

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