TAGLIACOZZO E ora sulla linea ferroviaria Roma-Avezzano-Pescara va in scena il teatro dell’assurdo. Si cambiano, tanto per dire, le priorità delle partenze ma ci si guarda bene dall’avvisare i passeggeri. Sì, è accaduto anche questo: treni previsti in partenza al tale orario, partono in anticipo all’insaputa dei passeggeri. Che, nel caso in questione, sono i pendolari. Quelli che escono da casa all’alba e che vi fanno ritorno a notte fonda. Cosa abbia commesso di tanto grave a danno delle Ferrovie Italiane questa derelitta categoria sociale, non è dato sapere. Dà voce al suo sfogo un esasperato Daniele Luciani, del comitato pendolari. «Mercoledì sera si è toccato il fondo in quanto a incompetenza. Ecco, ci sono due treni affiancati in partenza da Roma-Tiburtina: il primo alle 18,33 per Pescara, il secondo alle 18,38 per Avezzano. Dopo mezz’ora di inspiegabile fermo - racconta - invertendo l’ordine delle priorità, parte prima il treno locale per Avezzano. Non solo. Dopo cinque minuti l’altoparlante annuncia che il treno delle 18,33 per Pescara è soppresso Ma che ne partirà un altro da diverso binario non appena sarà rimediato il materiale rotabile necessario. Altra sosta ed altro ritardo accumulato. Caos assoluto, incompetenza e mancanza di rispetto per pendolari e passeggeri occasionali». Ma, nonostante che accadano tutti i giorni contrattempi del genere, nessuno si preoccupa di scrivere la parola fine a questa vergognosa baraonda. «Ci stiamo giocando il sistema nervoso - conclude con amarezza Luciani - e non è escluso, perdurando questa insopportabile situazione, che qualcuno possa avere reazioni inconsulte. Con tutte le conseguenze possibili e immaginabili». Daniele Luciani ha ragione. Si è insediata la nuova Giunta Regionale, è cambiato il direttore d’orchestra ma la musica, purtroppo, è rimasta la stessa. Si abbia almeno il pudore di non fare pomposi e inutili proclami.