ABRUZZO. Ragioni puramente tecniche e giuridiche impedirebbero la ricapitalizzazione della Saga per quasi 6 miliodi di euro che centrodestra e centrosinistra hanno già deciso di concedere, con votazione in commissione.
Il passaggio successivo spetta ora al Consiglio regionale che deve approvare il progetto di legge 2/2014 di iniziativa dei consiglieri D’Alessandro, Mariani, Balducci e Monticelli che di fatto modifica la legge regionale 27 marzo 2014 numero 14 all’art. 7
In un documento diffuso da Domenico Pettinari (M5S) a firma del responsabile ufficio Analisi economica e Statistica, Amedeo Pomenti, e del dirigente Silvana De Paolis, gli uffici della Regione spiegano che l’operazione così come impostata dal progetto di legge è molto rischiosa.
«Il provvedimento in esame reca mezzi finanziari capienti per garantire la necessaria copertura ma potrebbe porsi in contrasto con le disposizioni di cui all’art. 81 della Costituzione relativamente al proposto impiego delle economie vincolate».
In parole semplici le risorse individuate ci sono ma il metodo utilizzato potrebbe esser contro la Costituzione.
La cosa ancora più curiosa è che la Regione Abruzzo nel quinquennio a guida Chiodi è inciampata molte volte su richiami del governo e addirittura anche la Corte Costituzionale ha sanzionata la Regione “rea” di aver approvato una legge incostituzionale.
Quale era questa legge? Proprio quella che tentava la ricapitalizzazione della Saga. Per cui – dicono gli uffici- attenzione c’è un precedente specifico che non può essere ignorato.
L’errore intanto starebbe nel fatto che le economie vincolate potrebbero essere utilizzate ma solo in presenza di un bilancio consuntivo 2013 approvato, cosa che non è visto che, come capita da molti anni, i consuntivi vengono approvati con molti mesi di ritardo.
Dunque non si può. Secondo gli uffici occorrerebbe un nuovo intervento della giunta per chiarire che le finalità originarie siano sempre le stesse.
Insomma passaggi tecnici che complicano la vita a D’Alfonso ed i suoi e che forse allunga un po’ i tempi.
Da ultimo i dirigenti regionali in quattro righe ricordano al Consiglio regionale e alla giunta che la Corte dei Conti di recente proprio analizzando il rendiconto del 2012 della Regione Abruzzo ha ravvisato criticità nell’azione di vigilanza e controllo svolta dalla Regione nei confronti delle società partecipate. Controlli che invece andrebbero potenziati per scongiurare il rischio di difficoltà gestionali che determinano la necessità di sostegni finanziari proprio come quello di cui si parla.
Detto in parole semplici se la Saga ha prodotto debiti è per colpa della Regione che non ha controllato bene pur essendone obbligata e questo ha lasciato briglie sciolte, con le conseguenze che oggi quei 6 milioni di euro non possono essere utilizzati realmente per lo sviluppo della regione ma dovranno in sostanza pagare gli errori di qualcuno.
«Alla luce della citata relazione», ha spiegato Pettinari, «siamo ancora più convinti che l’approfondimento richiesto dal Movimento 5 Stelle andava fatto e deve essere necessariamente fatto prima della seduta del consiglio regionale di martedì prossimo dove saremo chiamati ad approvare definitivamente la norma. Alla luce delle innumerevoli criticità esposte anche dal Dirigente Regionale riteniamo che non si possa procedere alla votazione definitiva della norma prima di aver approfondito la storia del debito della SAGA Spa mediante l’audizione del Direttore del Settore Trasporti della Regione Abruzzo e dei vertici regionali e della Saga stessa».