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Data: 18/07/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
D’Alfonso fa pagare a tutti i mal di pancia degli alleati. Roberto Santangelo di Forza Italia all’attacco contro l’allargamento della giunta e delle spese

L'AQUILA La spending review per la Regione Abruzzo sembra già essere arrivata al capolinea e la macchina amministrativa del neo presidente Luciano D'Alfonso potrebbe arricchirsi presto di nuovi, e costosi, piloti. La denuncia di Roberto Santangelo, vice-coordinatore provinciale di Forza Italia dell'Aquila che striglia il governatore sulle promesse fatte solo qualche settimana sul taglio dei costi della politica, rimaste per ora nel grande libro dei sogni stando a quanto denuncia l'esponente azzurro. «Luciano D'Alfonso, presentando la sua compagine elettorale e il suo programma, aveva affermato, come ampiamente riportato dagli organi d'informazione, che uno dei primi interventi della sua Giunta sarebbe stato il taglio della retribuzione dei consiglieri regionali commisurandola a quanto corrisposto a un sindaco di città capoluogo» attacca Santangelo che non manda giù il progetto di mini rivoluzione che ultimamente rimbalza nei corridoi del palazzo. Un piano articolato in alcuni punti, tra cui risalta l'allargamento della Giunta, che dai sei assessori attuali (con il solo esterno Giovanni Lolli, vice presidente), passerebbe ad otto componenti e la modifica della legge sulla segreteria del presidente per ampliare il lotto degli esterni; una mossa più politica che tecnico-amministrativa che potrebbe spianare la strada la nomina dell' ex consigliere regionale Pd Claudio Ruffini a capo della segreteria. Anche l'ampliamento della squadra dell'Esecutivo pare un espediente per calmare i mal di pancia dei partiti alleati che alle regionali di maggio hanno contribuito alla vittoria che ha riportato il centrosinistra in sella alla regione dopo nove anni. Nel mirino della nuova amministrazione regionale, come annunciato dallo stesso D'Alfonso nei giorni dell'insediamento, le modifiche al Regolamento per garantire maggiore rappresentanza alle opposizioni e la riforma della legge elettorale mentre nel giro dei prossimi sei mesi, dovrebbero essere emessi i bandi per i nuovi direttori regionali, che di fatto eviterà il rinnovo automatico degli uscenti. «Dopo le prime tre giunte - spiega il vice coordinatore Santangelo - non c'è alcuna traccia di un provvedimento che dia seguito a questo impegno elettorale, anzi apprendiamo dai mezzi d'informazione che la nuova Giunta di centrosinistra si appresta ad aumentare in modo esponenziale i costi della politica portando il numero degli assessori dagli attuali sei (previsti per Statuto) a otto e a promuovere la modifica della norma sull'organizzazione della Segreteria del presidente dando il via a una sistematica occupazione dei posti di potere a scapito delle professionalità interne dell'Ente, con il fine forse di collocare alcuni trombati delle recenti tornate elettorali». Soluzioni che per l'esponente forzista rischiano di compromettere il percorso di risanamento delle casse pubbliche avviato negli ultimi cinque anni con la legislatura guidata da Gianni Chiodi. «I cittadini abruzzesi - ricorda ancora Santangelo - negli ultimi 5 anni hanno fatto duri sacrifici per risanare in parte il debito della Regione, non vorremmo che i risultati fin qui ottenuti venissero vanificati». Infine l'invito a seguire l'iter che da Roma è già stato tracciato per ridurre i costi della politica ed rendere più efficiente gli uffici e rendere più facile la vita per cittadini ed imprese, chiamati quotidianamente a fare i conti con una burocrazia che ha tempi e costi insopportabili. «Ricordiamo al neopresidente D'Alfonso che in Italia - dall’ottobre 2013 - si riuniscono periodicamente 25 gruppi di lavoro, sotto la guida del Commissario straordinario per la revisione delle spesa Carlo Cottarelli (hrevisionedellaspesa.gov.it/blog), per promuovere un riordino di carattere strutturale della spesa pubblica per abbattere i costi della politica e della burocrazia; quindi invitiamo il presidente della nostra Regione a uniformare la sua azione di governo a queste linee guida e a mantenere le sue promesse elettorali per rendere l' Abruzzo una regione migliore e non farla ripiombare tra quelle canaglia». La calda estate delle polemiche è appena iniziata.

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