Tpl con poche stazioni (a Roma sono 52 contro le 315 di Londra e 101 a Milano) e pochi passeggeri, 309 milioni all'anno. Nonostante il Lazio sia la Regione che spende di più sui trasporti. Così nella Capitale aumentano le autovetture private e il costo della congestione supera i 2 miliardi di euro ogni anno
"L'inefficienza del nostro Tpl appare evidente da quasi tutti gli indicatori: età dei veicoli, velocità media e costi chilometrici di esercizio". A denunciarlo è l'Automobile Club d'Italia, presentando i risultati del Rapporto della Fondazione ACI Filippo Caracciolo 'Muoversi meglio in città per muovere l'Italia'. La velocità media commerciale dei veicoli adibiti al servizio di trasporto pubblico urbano su gomma a Roma è di 15,4 km/h contro i 19 di Berlino e i 21 di Madrid, mentre il costo chilometrico del servizio supera i 5 euro a km.
Per quanto riguarda la rete metropolitana, Roma è in fondo alla classifica europea per estensione delle linee, risulta infatti al ventesimo posto con 41,5 km. "Cifra che scompare se confrontata ai 436 km di Londra - si legge nel rapporto - Pochi chilometri, poche stazioni (a Roma sono 52 contro le 315 di Londra e 101 a Milano) e pochi passeggeri, 309 milioni all'anno".
Di contro, ponderando la spesa corrente delle amministrazioni comunali per il numero di abitanti e per la superficie regionale, il Lazio emerge come la Regione con il più elevato volume di spesa per i servizi di trasporto, ovvero le risorse stanziate per i servizi di viabilità, circolazione stradale e trasporti pubblici locali. Nel 2011, le amministrazioni comunali del Lazio hanno speso, infatti, 161 euro pro-capite e 51.439 euro per chilometro quadrato.
La Sardegna risulta essere invece il fanalino di coda, con uno stanziamento per i servizi di trasporto pari a 1.617 euro per chilometro quadrato e, in media, 24 euro pro-capite.
MOBILITA' AFFIDATA ALL'AUTO - Quella italiana comunque è una mobilità affidata quasi esclusivamente all'auto, scelta ricorrente per il 59% delle persone contro una media europea del 35%.
Nella Capitale la percentuale subisce un impennata, toccando il 66%. Questo dato, tradotto in cifre, significa che in città, ogni 100 abitanti, circolano 71 autovetture a fronte di una media europea che non arriva a 40. Roma ha quindi più del doppio delle auto di Madrid (32).
L'elevato tasso di motorizzazione comporta un innalzamento del livello di congestione delle aree urbane. (il costo monetario di ogni ora spesa è fornito dall'Ue): 1.005,91 euro per ogni automobilista; 722,75 euro per ogni utente del trasporto pubblico. "I rilevanti fenomeni di congestione, oltre a produrre effetti negativi sui livelli di emissione e sui consumi di carburante - è stato spiegato - comportano anche la perdita di ore spese ogni giorno nel traffico". L'incremento dei tempi di viaggio a Roma è pari al 33%, dato calcolato sulla base di dati 'Tom Tom Congestion Index' del 2012.
"PATRIMONIO ARTISTICO NELLA MORSA DEL TRAFFICO" - "Il più grande patrimonio storico e artistico dell'umanità è stretto nella morsa di traffico, inquinamento e incidenti", ha commentato Ennio Cascetta, presidente del comitato scientifico della Fondazione Caracciolo (Centro studi dell'Aci), presentando lo studio. Nelle cinque città italiane più trafficate, il valore del tempo sprecato nel traffico è di oltre 5 miliardi di euro, "una cifra - si legge nel rapporto - sufficiente a realizzare qualunque investimento necessario per colmare ritardi e carenze del nostro sistema dei trasporti urban".
Per Cascetta, però, "la competitività, ovvero la capacità di attrarre investimenti e abitanti, dipende dalla qualità della vita e quest'ultima, a sua volta, è legata alla qualità della mobilità urbana. Ci sono ritardi ultradecennali rispetto alle altre città europee da recuperare con un mix intelligente di scelte infrastrutturali, normative, urbanistiche e tecnologiche. Sono necessarie risorse nazionali e locali, ma soprattutto una forte e nuova volontà politica - ha concluso - che metta la questione mobilità urbana al centro delle priorità nazionali"