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Pescara, 24/11/2024
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Data: 20/07/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Ma l'Abruzzo da solo non ce la fa di Mauro Tedeschini

Diciamola tutta: ci siamo illusi, anche noi dei giornali, che a metà 2014 l’agognata ripresa arrivasse anche da queste parti. Ma la realtà è un’altra: la tendenza dell’economia abruzzese è più a peggiorare che a migliorare. Non passa giorno senza che imprese importanti alzino bandiera bianca, mentre i consumi continuano a calare. Si risparmia su tutto, persino sull’antico rito della tazzina di caffè. Così com’è, questa regione non ce la fa a rialzarsi: troppo fragile il tessuto imprenditoriale, quasi estinto in alcune zone, in panne altrove. Serve, come in altri momenti storici, un colpo d’ala, un aiuto dalla mano pubblica, che si carichi sulle spalle la responsabilità di dare una scossa. Come? Io vedo soprattutto quattro priorità, ormai ineludibili:
1) la ricostruzione dell’Aquila va fatta ora e bene, senza le insopportabili dispute di questi cinque anni. Puntando più sulla competente tenacia di personaggi come Giovanni Legnini che sull’incontenibile vis polemica del sindaco Cialente.
2) La linea ferroviaria per Roma va resa finalmente degna di un moderno collegamento su rotaia. E qui dev’essere il governatore Luciano D’Alfonso a portare a casa il risultato.
3) L’eterna incompiuta del porto di Ortona dev’essere portata a termine, prima che lo sviluppo dei nostri dirimpettai, al di là dell’Adriatico, ci rubi quel che resta di traffici e merci, tanto più ora che le esplorazioni petrolifere porteranno nuovi investimenti.
4) Il turismo boccheggia e va aiutato non con inutili campagne promozionali, ma con opere come la famosa ciclabile Martinsicuro-San Salvo, con lo spettacolo mozzafiato del tratto ex ferroviario sulla pista dei Trabocchi. Ce la possiamo fare? L’alternativa è un declino sempre più rapido. Del tutto inaccettabile.

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