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Pescara, 24/11/2024
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Data: 25/07/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Lavoro, l’Abruzzo invoca 82 milioni. Le richieste durante la manifestazione di Roma sulla Cassa integrazione: alto il rischio licenziamenti

PESCARA «Tutti i dati confermano quanto resti alta la sofferenza del sistema economico abruzzese. Il rischio di tensioni sociali è reale». I sindacati abruzzesi tornano a lanciare l'allarme sulla situazione lavoro nella regione e lo fanno in occasione della mobilitazione unitaria promossa da Cgil, Cisl e Uil a Roma. Manifestazione a cui ha partecipato anche l'Abruzzo, con almeno cinque pullman. Stando ai dati provvisori dell'Inps, in Abruzzo sono poco più di 18 milioni le ore di cassa integrazione autorizzate nei primi sei mesi di quest'anno. Nonostante si registri un calo del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo, parlano di "cifre elevatissime". «In Abruzzo ci sono 14.990 lavoratori in cassa integrazione in deroga o in mobilità in deroga, persone che in questi sette mesi non hanno avuto nulla e sono in una condizione di disagio e povertà», dicono, «per il 2014 c'è bisogno di 82 milioni e ad oggi non abbiamo neanche un euro perché i 12 milioni trasferiti dallo Stato sono serviti tutti per i pagamenti del 2013. Senza le risorse necessarie partiranno i licenziamenti». Cgil, Cisl e Uil regionali hanno le idee chiare su cosa si debba fare in Abruzzo: «Bisogna trovare le risorse per due strumenti da mettere in campo, cioè i contratti di solidarietà su base regionale ad integrazione di quelli nazionali e la formazione professionale. Dal governatore Luciano D'Alfonso abbiamo avuto informazioni circa il trasferimento di 30 milioni di euro dal Fesr all'Fse e quindi le risorse per poter introdurre tali strumenti ci sono». I dati parlano di 66mila i cittadini abruzzesi che hanno beneficiato, nei primi sei mesi di quest'anno, di un trattamento di cassa integrazione, mobilità o disoccupazione. «Il vero termometro della crisi», sottolineano i segretari, «è rappresentato dalla Cig straordinaria, che segna una crescita rispetto a quella ordinaria e in deroga. Gli interventi in deroga, nei sei mesi, ammontano a più di tre milioni di ore, ma il dato è ancora influenzato dal rallentamento dei pagamenti di Cig e mobilità in deroga a causa della carenza di risorse. È un dato destinato certamente a crescere», concludono Di Cesare, Spina e Campo.

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