Il Tar di Pescara ha accolto il ricorso dell’Uritaxi contro la disciplina del servizio taxi disposta dalla Regione per l’Aeroporto d’Abruzzo e questo vuol dire che per effetto della sentenza solo i tassisti di Pescara, e dunque del consorzio Cotape, sono autorizzati a prelevare passeggeri agli arrivi dello scalo aeroportuale. A dare la notizia è stato Antonio Abagnale, responsabile pescarese del sindacato Uritaxi. I ricorsi in verità erano due: uno del Comune di Pescara contro Regione e Comune di Chieti, affidato all’avvocato Pierluigi Vasile; l’altro del Cotape contro la Regione, curato dall’avvocato Patrizia Silvestri, dello studio legale Vasile.
«I giudici hanno ristabilito quelle norme che noi abbiamo sempre sostenuto e difeso - ha spiegato Abagnale del Cotape -. Ora auspichiamo che la Regione e i Comuni prendano atto di questo pronunciamento e ci lascino lavorare». Ma difficilmente le cose andranno come Abagnale auspica, anzi è prevedibile un controricorso in primis dei tassisti chietini che reclamano il diritto di servizio in base alla legge 422 del ’97. «La Regione ha autorizzato a fare servizio in Aeroporto nove taxi di Pescara, tre di Chieti, uno di San Giovanni Teatino, uno di Teramo e uno dell’Aquila, le cui licenze sono rilasciate da comuni capoluogo di regione e di provincia, nonché dai Comuni sul cui territorio ricade l’aeroporto. D’intesa, i Comuni disciplinano su tariffe e modalità del servizio; in caso di mancata intesa provvede il presidente della Regione». Chiodi ha dettato le regole nel decreto 58 del 2 agosto 2013 ma c’è stata qualche sbavatura cui i ricorrenti si sono appellati, ottenendo ragione. Il braccio di ferro tra i tassisti dunque continua.