PESCARA La chiusura del sipario avverrà pochi giorni dopo ferragosto, il 19, data in cui verrà firmato il decreto di convocazione delle elezioni provinciali fissate per il successivo 28 settembre. A quel punto sarà sancita la fine delle vecchie province. Il nuovo presidente e il consiglio dei sindaci, che a Pescara, Teramo e Chieti sostituiranno i decaduti consigli provinciali, verranno eletti dai sindaci e dai consiglieri di tutti i Comuni, che esprimeranno un voto ponderato, a seconda della fascia di popolazione delle diverse municipalità.
Di plausi alla riforma finora non se ne sente l'eco nei corridoi e nelle stanze del potere provinciale, dove le perplessità sui futuri scenari fanno il paio con l'amarezza che accompagna il senso della fine.
REGNA L’INCERTEZZA
A dominare è l'incertezza del domani perché, per dirla con Flaiano, le idee sono poche ma confuse. Non esita a parlare di caos il presidente di Chieti, Enrico di Giuseppantonio: "In una situazione come quella attuale, senza risorse e incapaci di garantire anche i servizi essenziali, che senso ha parlare di competenze e nuovi assetti?". Lui di ricandidarsi non ci pensa proprio: "Vengo da cinque anni drammatici, a causa del dissesto economico ereditato". Di candidati alla massima poltrona nel territorio teatino non se ne vedono ancora. "Stiamo facendo le riunioni - continua Di Giuseppantonio - ma ogni previsione risulta azzardata, tanto più che moltissimi comuni sono amministrati da liste civiche. La geografia politica tradizionale ne risentirà inevitabilmente". Come a dire che il nuovo ruolo si allinea anche con una situazione in cui la rappresentanza politica locale è alle prese con una disarticolazione decisamente poco gestibile con questi chiari di luna.
IL REBUS DI PESCARA
A pochi chilometri di distanza, il presidente uscente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, non esclude a priori la ricandidatura: "I coordinatori dei vari partiti della coalizione si sono visti, ma io intanto continuo a lavorare per risolvere i problemi. A causa dei tagli non potremo garantire il trasporto dei disabili o i lavori nelle scuole. Ne abbiamo parlato anche con D'Alfonso, ma ad oggi le previsioni restano fosche". Di programmi elettorali meglio non parlarne. Piuttosto prova a chiudere in bellezza Di Giuseppantonio, soddisfatto del prossimo appalto per la via verde dei trabocchi e del trasferimento della biblioteca De Meis nei locali dell'ospedale militare. A quelli che verranno, vecchi o nuovi volti della politica, un solo consiglio: "Battersi come leoni - dice - per trovare risorse per scuole e viabilità". Perché senza soldi, le poltrone valgono poco.