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Data: 27/07/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Legnini: ecco le vere priorità dell’Abruzzo di Giovanni Legnini (*)

Caro Direttore, nel suo editoriale di domenica scorsa (leggi) lei invoca un colpo d'ala, un sostegno della mano pubblica perché l'Abruzzo da solo non ce la fa, la ripresa attesa per la seconda metà del 2014 non arriva o è troppo lenta. Indica altresì i 4 macro obiettivi funzionali a tale necessità: la ricostruzione, il collegamento ferroviario Pescara-Roma, la portualità a partire dal completamento del porto di Ortona, lo sviluppo del turismo con la realizzazione della pista ciclo-pedonale lungo la costa
Si tratta di una prospettazione e di obiettivi condivisibili, di realizzazioni per lungo tempo attese e che non è più possibile rinviare. L’entità e la qualità della ripresa dell’economia e della creazione di nuovi posti di lavoro dipendono, nella nostra regione come altrove, per una parte consistente dall’andamento dell’economia globale, europea e nazionale, la cui evoluzione ciclica si sta rivelando purtroppo inferiore alle attese anche rispetto alle previsioni degli analisti più pessimisti. Persino la locomotiva tedesca, come ci raccontano i dati di queste settimane, si è fermata e le previsioni del nostro pil, seppur dopo anni recano il segno più, si vanno attestando su un livello di qualche decimale al di sotto del già basso 0,8 programmato e ciò nonostante l’impulso alla domanda interna impressa dal governo come la misura degli 80 euro e lo sblocco di una rilevante quantità di piccole opere. Dobbiamo sì accelerare ma senza fare passi falsi per non rischiare la ricaduta. Un punto di pil di disponibilità in più vale 16 miliardi e ci consentirebbe di finanziare migliaia di cantieri, politiche industriali e per il lavoro e non soltanto di rendere strutturale la riduzione delle imposte sul lavoro e sulle imprese, obiettivo comunque irrinunciabile, ma anche di ampliarne i beneficiari. Il prossimo decreto sblocca-cantieri e la legge di stabilità costituiranno un banco di prova importante consapevoli che se la congiuntura e il sostegno europeo ci verranno in soccorso, potremo fare molto, se ciò non si verificherà faremo il massimo possibile ma sarà più difficile sconfiggere il fattore tempo. Ovvero ci vorrà più tempo. Dentro questo contesto va collocato il “colpo d’ala” che Lei ha invocato. Dopo quattro mesi di lavoro del governo Renzi e un mese di governo regionale a guida di centrosinistra, posso affermare che la consapevolezza della responsabilità e della necessità di fare presto è piena e produce attività istituzionale sinergica e determinata. Sulla ricostruzione siamo in una fase avanzata nell’elaborazione di una legge più organica capace di prefigurare regole trasparenti ed efficaci per aggiungere molte gru nel centro storico dell’Aquila, dei 56 comuni del Cratere e dei circa 100 fuori cratere e per rilanciare l'economia dell’area colpita dal sisma. Stiamo cercando soluzioni per completare la dotazione di risorse per il 2014 e poi con la legge di stabilità individuare uno strumento finanziario più stabile. Il presidente Renzi verrà a L’Aquila a settembre e quello sarà il momento della verifica del lavoro fatto e da fare. Le aree dismesse della ferrovia lungo la costa dei Trabocchi stanno per essere trasferite in proprietà alla Provincia di Chieti a condizioni vantaggiose e il cantiere potrà partire. Le ferrovie stanno progettando gli interventi di velocizzazione della ferrovia adriatica utilizzando i 350 milioni che abbiamo ottenuto con l’ultima legge di stabilità e si potranno avviare i cantieri. Lunedì prossimo terremo un confronto istituzionale a Pescara con i vertici dell'Agenzia delle Dogane, la Piattaforma logistica nazionale Uir-Net, i sindaci e le capitanerie dei 4 porti abruzzesi, dell'interporto di Manoppello e dell’autoporto di Avezzano per mettere a fuoco le sinergie tra le politiche nazionali e il programma logistico regionale che esporrà il presidente D’Alfonso. Stiamo lavorando per far ripartire la fondovalle Sangro con i 50 milioni che abbiamo già conquistato e con gli altri 70 che servono e che il Governo si è più volte impegnato a reperire, per completare il più importante e strategico collegamento adriatico-tirreno e sostenere i rilevanti investimenti programmati da Sevel. Presto potranno essere avviati numerosissimi lavori su scuole e dissesto idrogeologico frutto delle scelte di governo dell'ultimo anno. Sta per partire il nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei, della nuova Pac e del fondo nazionale di sviluppo e coesione. La strategia della Macro-regione adriatico-ionica sarà varata entro l’anno. Insomma, lavori in corso nel mentre tutti i giorni siamo impegnati ad arginare gli effetti delle numerose crisi aziendali ed a stimolare nuovi investimenti. Ce la faremo? Ciò che è certo è che non ci risparmieremo, ognuno con il ruolo di Governo, Parlamentare e alla Guida della Regione che gli elettori ci hanno affidato.

(*) Sottosegretario all’Economia

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