L’AQUILA Ben sette associazioni ambientaliste e naturalistiche hanno presentato le proprie osservazioni sul progetto per realizzare la nuova seggiovia del Gran Sasso "Campo Imperatore-Osservatorio", il tutto nell'ambito della procedura di valutazione di impatto e di incidenza ambientale. Si tratta di Mountain Wilderness, Pro Natura, Salviamo l'Orso, Touring Club Italiano e WWF, nonché il Gruppo Naturalisti Rosciolo e la Stazione Ornitologica Abruzzese. L’iter contestato è giunto alla fase dell’esame al Via soltanto il 26 maggio scorso, quando le proteste del Coordinamento Emergenza Ambiente Abruzzo sollevarono il caso dopo la pubblicazione del Bando di gara europea del 19/04/2014. Il progetto - è questa la più importante osservazione al progetto tanto caro al primo cittadino dell’Aquila Cialente - ha un valore pari o superiore ai sei milioni di euro e quindi «la pubblicazione contravviene a quanto disposto dalla Legge Regionale sulla VIA e dal Codice sui contratti pubblici che impongono che gli studi di Valutazione di Impatto e di Incidenza Ambientale debbano essere depositati e resi pubblici prima dell’pprovazione del relativo progetto» si legge nella nota congiuntafirmata dai sette rappresentanti delle sigle aderenti al coordinamento. «La nuova seggiovia rischia di essere solo la prima di una serie di opere devastanti per l'ambiente - affermano Augusto De Sanctis , Piera Lisa Di Felice, Luciano Di Tizio, Stefano Orlandini, Bruno Santucci, Elio Torlontano e Marano Mario Viola - la cui realizzazione si inquadra nel "Piano di sviluppo e valorizzazione dell'area aquilana" (cosiddetto "Piano Letta"), che prevede ingenti investimenti nel settore degli impianti e delle infrastrutture sciistiche, con gravissimi danni al territorio compreso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nella Zona di Protezione Speciale "Parco Nazionale Gran Sasso - Monti della Laga" e nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) "Gran Sasso". Si tratta di progetti insostenibili sul piano ecologico, in grado di produrre non solo danni paesaggistici ed ambientali irreversibili, ma disastrosi anche su quello economico». Nelle loro osservazioni le sette associazioni dimostrano come le informazioni sulla flora, la fauna e la vegetazione riportate negli Studi di impatto e di incidenza ambientale siano incomplete, superficiali e insufficienti. Infatti, l’eventuale realizzazione della nuova seggiovia distruggerebbe in modo irreparabile habitat prioritari di alta quota di interesse comunitario, contravvenendo alla Direttiva Habitat e alle leggi nazionali di recepimento. «Molte specie animali di interesse comunitario sarebbero disturbate o compromesse dal progetto (fringuello alpino, vipera dell'Ursini, etc.)». La realizzazione della nuova seggiovia, per una lunghezza di chilometri 1,691 da quota m. 1.969 a m. 2.135 s.l.m., con la collocazione di 14 sostegni e la costruzione di due nuove stazioni di partenza (Fontari) e di arrivo (Osservatorio Astronomico), prevede uno scavo complessivo di 3.950 metri cubi e il deturpamento di uno dei paesaggi più belli dell’alto Appennino».