TERAMO Rifiuti, escrementi, assembramenti di senzatetto e, spesso, anche di spacciatori. L'area antistante la stazione di Giulianova, e in particolare il tratto de l sottopassaggio tra la ferrovia e Via Messina, sembra ormai essere diventata una terra di nessuno. A nulla infatti, o comunque a poco, sono servite le ordinanze antibivacco approvate negli anni dal sindaco Mastromauro tanto che quotidianamente cittadini e turisti lamentano la scarsa sicurezza che caratterizza lo scalo ferroviario. Una situazione insostenibile, con il primo cittadino che stanco di avere sotto gli occhi tutto quel degrado ha richiamato Ferrovie, Polfer, Polizia Municipale e persino Giulianova Patrimonio, nei limiti delle sue competenze, alle proprie responsabilità chiedendo un intervento urgente di pulizia, bonifica e ripristino del decoro del sottopassaggio. Richiesta messa anche nero su bianco in una nota ufficiale inviata a Luciano Frittelli, direttore territoriale di Rfi Ancona. «Quel sottopassaggio, come noto, è di proprietà delle Ferrovie ed è quindi giusto che provvedano loro, con interventi quotidiani, a rimuovere i rifiuti che ogni giorno abbandonano i senzatetto - tuona il sindaco - Ormai la situazione è intollerabile, e anche pericolosa sotto il profilo igienico-sanitario a causa degli escrementi e di ogni lordura presente. Quel luogo è diventato una vergogna per la città ed è peraltro frequentato da persone poco raccomandabili. Adesso bisogna riprenderselo, perché a me pare che sia diventata una sorta di zona franca». Una vera e propria operazione sicurezza, per la quale il primo cittadino chiede anche l'interessamento delle forze dell'ordine. A partire dalla polizia ferroviaria, raggiunta anche quest'ultima dalle richieste del sindaco, e dalla polizia municipale alla quale il sindaco è tornato a chiedere di far rispettare con rigore le ordinanze antibivacco. «Sono consapevole che il personale del posto di polizia, ridotto all'osso, deve fare davvero i salti mortali - dichiara Mastromauro - Ma lo Stato non può arretrare nemmeno di un centimetro. I cittadini hanno il sacrosanto diritto di essere tutelati, di muoversi senza guardarsi le spalle o dover subire le insistenze, ai limiti dell'aggressione, da parte dei mendicanti, o presunti tali».