AVEZZANO Il presidente del Consiglio regionale, il marsicano Giuseppe Di Pangrazio, Pd (nella foto in secondo piano dietro Lolli e D’Alfonso), spara a zero contro la sua maggioranza e le bordate sono sostenute da buona parte del suo schieramento, ad Avezzano: «Ci sono città che fanno degli sforzi enormi per il proprio territorio -dice Di Pangrazio- , come Sulmona per la Valle Peligna e Avezzano per la Marsica. E non è possibile che questa giunta regionale, senza confrontarsi con nessuno, le abbia escluse dalle misure di sostegno dell’Unione europea». Lo ha detto all’inaugurazione della Giostra cavalleresca di Sulmona, intervenendo nel dibattito sulle aree inserite dall’esecutivo regionale tra quelle beneficiarie degli aiuti. Aree, rileva Di Pangrazio, tra cui non figurano ampie zone della provincia dell’Aquila come i comprensori di Avezzano e Sulmona. «Mi attiverò personalmente -ribadisce Di Pangrazio- sia con il presidente Luciano D’Alfonso che con il vice presidente Giovanni Lolli (che aveva definito giusta la decisione: una bella discrepanza, all’interno dello stesso partito; ndr) affinché questa stortura venga immediatamente corretta. Marsica e Valle Peligna sono zone colpite pesantemente dalla crisi economica degli ultimi anni e hanno il diritto di accedere a tutti gli strumenti di sostegno previsti dalla normativa europea, non possono essere cancellate con un tratto di penna». E non è l’unica voce critica che si leva dal centrosinistra marsicano. Mario Casale, ex assessore comunista di Avezzano ai tempi di Mario Spallone ed ex segretario Cgil, ha inviato almeno un centinaio di stizziti sms per invitare tutti alla protesta appellandosi alle esigenze dei territori. Mentre dalla segreteria del governatore si minimizza: «D’Alfonso conosce bene le dichiarazioni di Lolli. Di esse fanno parte anche le frasi che riguardano la Marsica, riguardo alla quale si dice che beneficerà di ampie contropartite».