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Data: 28/07/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Codice della strada, presto patente a punti anche per i minori

ROMA Patente a punti anche per i minorenni. Per tutti quei giovanissimi che si mettono alla guida dei “cinquantini” o delle “minicar” (quattordicenni i primi, sedicenni i secondi) e che girano per le strade cittadine spesso in maniera a dir poco disinvolta. La modifica al Codice della strada è stata introdotta nella legge delega al Governo approvata in Commissione trasporti alla Camera e prevede che anche i piloti in erba abbiano la patente a punti e possano quindi esser sanzionati con la decurtazione dei punti, oppure il ritiro, la sospensione, la revoca della patente. La novità coinvolge tutti i minorenni alla guida di ciclomotori non superiori a 50 cc, di quadricicli leggeri con patente AM, le cosiddette “minicar”, e di moto e scooter fino a 150 cc con patente A1.
GLI ANZIANI
Novità nella legge delega sono previste anche per i conducenti con età superiore a 80 anni che dovranno guidare vetture a potenza limitata. Inoltre, si attribuisce al Ministero della salute il compito di adottare «linee guida cogenti in relazione alle attività di accertamento dei requisiti psicofici per il conseguimento e il rinnovo della patente» destinate alle commissioni mediche locali e ai medici monocratici (quelli in quiescenza sono esclusi). E si stabilisce che il rinnovo di validità della patente degli “over 80” «abbia la durata di un anno e sia effettuato senza oneri aggiuntivi», aggiungendo però che «qualora il conducente con età superiore a 80 anni non si sottoponga al rinnovo annuale, la patente è rinnovata ogni due anni e abilita alla guida dei veicoli indicati per la categoria AM, limitatamente ai ciclomotori a tre ruote e ai quadricicli leggeri».
I PRINCIPIANTI
La legge pensa anche ai neopatentati che finora avevano il limite assoluto di mettersi alla guida di un’auto potente. Ora potranno farlo se avranno a fianco «una persona di età non superiore a 65 anni», con patente valida e conseguita da almeno 10 anni. Una limitazione questa che avrà, comunque, una durata non superiore a sei mesi «quando il conducente neopatentato, nel medesimo intervallo di tempo, non si sia reso responsabile di violazione a norme comportamentali del Codice della strada da cui derivi decurtazione di punteggio».
Una stretta che va verso un maggior rigore nei controlli e nella sicurezza, principio che impronta tutto il nuovo codice della strada in cui è previsto anche l'obbligo di rivedere i limiti di velocità delle strade extraurbane «secondo criteri di ragionevolezza» e il riordino delle sanzioni. A questo proposito si cerca anche di mettere un freno all'uso disinvolto che molti Comuni fanno delle multe riscosse per ripianare i buchi di bilancio. È previsto che i proventi delle sanzioni per violazioni al codice della strada siano destinati per almeno il 15 per cento a un Fondo «da istituire nello stato di previsione del Ministero dell'interno, le cui risorse saranno finalizzate all'intensificazione dei controlli su strada», e per almeno il 20 per cento a un «Fondo, da istituire nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e trasporti, finalizzato a finanziare il Piano nazionale della sicurezza stradale e i relativi programmi attuativi».

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