Un ”extra” che per alcuni quadri arriverà fino a 40mila euro
Più di nove milioni di euro da dividere per i dirigenti di Atac. Lo prevede la proposta di delibera voluta dai vertici e valutata dall’ufficio legale, firmata lunedì dal presidente Roberto Grappelli, che domani verrà presentata come integrazione all’ordine del giorno, al consiglio di amministrazione della municipalizzata per il trasporto pubblico. L’oggetto riguarda l’articolazione del sistema Mbo, ovvero la gestione per obiettivi (management by objectives), un metodo di valutazione del personale che si basa sui risultati raggiunti a fronte di obiettivi prefissati. Un incentivo previsto dal contratto nazionale per dirigenti e quadri, che aggiunge un super bonus alla retribuzione. Peccato, però, che per raggiungere gli agognati obiettivi ci siano appena quattro mesi di tempo, visto che ad agosto si concentrano la maggior parte delle ferie.
Meglio sarebbe stato avere avuto almeno un anno di tempo, e aver discusso seriamente gli obiettivi da raggiungere e la possibilità di conseguirli, come accade solitamente nelle aziende. Ma «pur essendo già stata predisposta e presentata al vertice aziendale l’architettura del sistema Mbo 2014 per dirigenti e quadri - cita testualmente la proposta di delibera - l’avvio della procedura ex legge 223 (ovvero mobilità e cassa integrazione) e la situazione aziendale non hanno reso opportuna l’implementazione del sistema». Ma i manager non si sono arresi. E così i dirigenti (escluso qualche caso) che da anni sono alla guida di un’azienda portata sull’orlo del fallimento per la cattiva gestione, con 1,7 miliardi di euro di debiti, su cui il Comune ha appena fatto una costosa ricapitalizzazione per tenerla in piedi, avranno 4 mesi di tempo (e non un anno) per raggiungere gli obiettivi che gli consentiranno di incassare il meritato extra.
STIPENDIO EXTRA
Per alcuni dirigenti, quelli in prima fascia, il super bonus si aggirerebbe a circa 40mila euro a testa. A scalare, tutti gli altri. Fino a coprire la cifra di 9 milioni 145mila e 660 euro e 50 centesimi. Di questi Atac aveva già previsto lo stanziamento nel budget per 8,3 milioni, mentre per i restanti 831mila euro, spiega la delibera, cifra «non prevista» nel budget, «sarà coperta attraverso i risparmi che verranno conseguiti nell’ambito Risorse umane e all’interno delle componenti Costi del lavoro». In cambio i dirigenti dovranno far correre di più metro e bus, far lavorare di più i dipendenti, facendoli ammalare meno e garantendo una produzione di svariati milioni di chilometri sia per i mezzi di superficie che per i tram, chilometri che però non corrispondono con quelli stabiliti dal contratto di servizio appena firmato dalla giunta (nella delibera sono inferiori a quelli stipulati nel contratto). Tra gli obiettivi da raggiungere c’è la fruizione delle ferie 2014 e anni precedenti per i lavoratori. Con un superpremio ulteriore (over performance) del 10 per cento legato al margine operativo lordo. È difficile pensare, però, fa notare un dirigente «che a ferie già programmate si possa intervenire seriamente». La proposta di delibera, quindi, per molti appare come una soluzione paradossale, per un’azienda che nonostante la cura dell’assessore comunale Guido Improta e lo sforzo di Comune, Regione, Governo e lavoratori, sembra cercare una sorta di «sanatoria» all’ultimo secondo, se pur prevista da contratto, per i soliti noti.
Promosso il manager della Parentopoli
Un altro manager sotto accusa viene promosso. E anche stavolta gli viene affidato un ruolo in palese conflitto d’interessi con il capo d’imputazione firmato dal magistrato. Si tratta di Luca Masciola, il cui nome compare in un ordine di servizio dell’ad Danilo Broggi (in foto) che stabilisce il suo reinserimento nell’ambito Risorse Umane. Masciola, dopo l’avvicinamento di qualche mese fa con la nomina nell’ufficio Organizzazione e sicurezza di Atac per le attività di assegnazione e gestione degli incarichi professionali, andrà a dirigere la struttura Politiche del personale e relazioni industriali. Il nome del dirigente, però, è riportato anche nelle carte della Procura capitolina che sta processando alcuni vertici Atac finiti nell’inchiesta su Parentopoli, tra cui proprio Masciola all’epoca direttore delle Risorse Umane di Trambus, imputato per abuso d’ufficio assieme al suo ex ad Adalberto Bertucci e a una manciata di manager e politici, compreso l’ex assessore all’ambiente Marco Visconti. Un processo in cui tra le parti civili che chiederanno i danni, compare proprio la municipalizzata che a febbraio aveva formalizzato la richiesta. Anche il Comune avrebbe voluto battere cassa per i danni subiti nello scandalo, ma la costituzione di parte civile non era stata ammessa perché «arrivata in ritardo».