ROMA Secondo Poste c’è l’accordo di massima. Per le banche ancora no. In questo balletto Etihad lancia l’ultimatum: in una lettera a Gabriele Del Torchio, l’ad James Hogan ricorda il termine del 31 luglio, cioè domani, per la firma del contratto. Tempo quasi scaduto ma ci sono ancora nodi aperti, come il negoziato Poste-banche e quello con i sindacati.
La società pubblica fa un altro piccolo sforzo: investire 65 milioni nella Midco, newco cuscinetto tra la vecchia Alitalia (Old Az) e la nuova (New Az) dove entrerà Etihad. La somma è a metà strada tra i 50 che voleva mettere Poste e i 73 richiesti da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Atlantia per coprire l’equity commttment da 250 milioni, di cui almeno 200 da girare a New Az al fine di ripristinare la cassa entro fine anno. «La struttura è stata definita in tutte le sue principali caratteristiche», spiegano fonti vicine alla società guidata da Francesco Caio, «vanno messi a punto i dettagli tecnici per renderla esecutiva». In mattinata, però, Giovanni Castellucci aveva lanciato l’allarme, fiutando l’ultimatum arabo: «Si sta giocando con il fuoco, è noto che il tempo sia scaduto». L’ad di Atlantia si riferisce all’atteggiamento rigido di Poste ma anche al braccio di ferro con i sindacati che sono tra i punti stigmatizzati nella lettera di Hogan: il manager australiano è irritato e chiede anche ulteriori garanzie sui conti 2013. Del Torchio risponderà oggi e nei fatti, dovrebbe chiedere una proroga.
DIVERGENZE SUL RIMBORSO
Ma le banche non ci stanno ancora rispetto alla nuova mossa di Poste. E’ insufficiente: Unicredit, entrata in Cai a ottobre scorso, assieme alla società pubblica, ha accettato la nascita della Midco che mette su un piano privilegiato Poste, ma non acconsente che partecipi con meno soldi, alla copertura della liquidità da girare a New Az. In serata consulenti e Alitalia sono tornati a ridiscutere il term sheet (documento con i punti salienti) proposto da Franco Gianni, legale di Poste, al tavolo assieme a Sergio Erede, legale di Alitalia e Del Torchio, tenendosi però in stretto collegamento con i massimi rappresentanti dei principali soci. Per le banche, Poste deve alzare la somma a 73 milioni per par condicio. I soldi arriveranno in Midco sotto forma di equity o di finanziamento. In cambio Poste chiede garanzie. In gergo si chiamano negative covenants e sono modalità di uscita dal capitale se Old Az dovesse fare scelte che, a giudizio di Poste, sono pregiudizievoli. Da definire ci sono anche le priorità di rimborso della somma immessa da Poste rispetto ai 250 milioni di aumento e alle varie tranche dei 599 milioni di debiti in essere dell’attuale Alitalia che saranno ristrutturati. Poste vuole che il rimborso avvenga in contemporanea con i 250 milioni.
La lettera di Etihad, però, mette fretta. Resta aperto il nodo sulla rappresentanza sindacale. Il governo al momento non interviene, lascia che sia Alitalia a discutere.