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Pescara, 24/11/2024
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Data: 31/07/2014
Testata giornalistica: Il Centro
«Treni soppressi, noi denunciati». Parla uno dei pendolari nei guai dopo la protesta: nessuno ha invaso i binari

CERCHIO «Mi sono avvicinato a un carabiniere per denunciare i disagi e la sospensione del servizio pubblico. Ma per tutta risposta sono stato denunciato». È basito Giuseppe Ciotti, pendolare marsicano residente a Cerchio, che nei giorni scorsi ha ricevuto la notifica della denuncia per interruzione di pubblico servizio. Ciotti, che da decenni viaggia sulla linea Pescara-Roma, era sul treno che mercoledì scorso si è fermato a Mandela. Nella stazione laziale è stato annunciato che da Tivoli in poi i pendolari avrebbero dovuto utilizzare i convogli locali per arrivare a Roma. Quel giorno, infatti, a causa di un furto di materiale, Trenitalia aveva cancellato, a partire dalle 5 del mattino, ben 7 convogli, attivando poi sulla Avezzano-Roma dei treni alimentati a gasolio e dei bus sostitutivi. «Quando eravamo all’altezza di Mandela ci è stato annunciato che il treno si sarebbe fermato a Tivoli», ha raccontato Ciotti, «abbiamo iniziato a protestare perché sapevamo bene che a Mandela c’era un bus che poteva essere attivato per portarci a Roma. Siamo scesi sulla banchina e sono arrivati i carabinieri. Io stesso sono andato a riferire a uno di loro che c’era in corso un’interruzione di pubblico servizio e dovevano intervenire per porre fine a questo modo di fare di Trenitalia». Oltre il danno, però, per Ciotti e un altro pendolare è arrivata la beffa. «Nessuno di noi ha invaso i binari», ha continuato il pendolare marsicano, «siamo rimasti sulla banchina della stazione a protestare, ma non abbiamo interrotto il servizio. Il carabiniere presente in stazione non so cosa abbia visto. Fatto sta che ha denunciato me e un altro pendolare per interruzione di pubblico servizio. Quando ho ricevuto la notifica non potevo credere ai miei occhi, anche perché sono stato denunciato per una cosa che non è accaduta».

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