PESCARA La diffida firmata dal prefetto Vincenzo D’Antuono arriva a un mese esatto dal termine stabilito dalla legge per approvare il bilancio consuntivo 2013. Trenta giorni dopo la scadenza dell’ultima proroga, fissata al 30 giugno scorso, l’amministrazione guidata dal sindaco Marco Alessandrini non ha ancora approvato il rendiconto di gestione relativo all’ultimo scorcio di mandato del centrodestra. Con il parere contrario del collegio dei revisori dei conti, che pende come una spada di Damocle sulle sorti finanziarie dell’ente, e con l’ufficio ragioneria che in queste ore sta passando al setaccio ogni singola voce inserita in bilancio per effettuare un riaccertamento in extremis dei residui, la nota inviata dal prefetto ai 32 consiglieri comunali suona come un monito perentorio a non perdere giorni preziosi. Domani all’ordine del giorno del consiglio comunale c’è la discussione sul consuntivo, ma ieri, in conferenza dei capigruppo, il Movimento 5 Stelle ha chiesto lo slittamento della seduta «in considerazione della necessità di fare chiarezza prima in commissione controllo e vigilanza e individuare così le azioni, le omissioni e le responsabilità di chi, governando negli ultimi 12 anni, ha generato lo stato di emergenza finanziaria». Sul piatto ci sono i 35 milioni di euro di residui attivi di dubbia esigibilità accertati dalla società di riscossione Soget, che scenderebbero a 27 milioni se si considerano gli 8 derivati dai decreti esecutivi incassabili. Intanto, dopo i richiami verbali dei giorni scorsi, il prefetto D’Antuono non ci sta a lasciar passare altro tempo tra sedute fiume e conti che faticano a tornare. Per questo ha deciso di inviare una diffida formale al sindaco e ai consiglieri, assegnando altri 20 giorni per l’approvazione del consuntivo 2013. La nota, protocollata il 25 luglio scorso, ma arrivata solo ieri a destinazione, richiama l’attenzione sul «carattere perentorio del termine di approvazione del rendiconto di gestione del 2013». Maggioranza e opposizione dovranno votare entro il 15 agosto, pena l’avvio della procedura di scioglimento del Consiglio e il commissariamento fino a nuove elezioni. «Siamo nell’anomala condizione», spiega il capogruppo del Pd Marco Presutti, «di dover approvare il consuntivo a fine luglio. Votarlo è un atto di responsabilità istituzionale. Attendiamo che l’opposizione faccia lo stesso, visto che riguarda il loro operato e non il nostro, e considerato che più volte hanno detto di non volersi contrapporre strumentalmente». Al contrario i grillini fanno appello alla trasparenza e chiedono di ascoltare in commissione i vertici della Soget per far luce sulle situazioni pregresse.