Tempi certi e procedure snelle per il rilancio di una infrastruttura strategica nel Medio Adriatico. Queste le priorità segnalate ieri dalla città e dagli operatori del porto al vice ministro di infrastrutture e trasporti, Riccardo Nencini, ospite dei padiglioni del Marina di Pescara su invito del governatore della Regione Luciano D’Alfonso e del sindaco Marco Alessandrini. Primo impegno del ministro: lo stanziamento immediato di una somma che oscillerà tra i 2,5 e i 3 milioni di euro per affrontare la nuova emergenza del dragaggio. Una volta varato il Piano regolatore portuale, il governo si è impegnato a monitorare la situazione, valutando con attenzione le potenzialità dello scalo e le sue prospettive di sviluppo, prima di garantire le adeguate risorse. Le questioni, del resto, erano già note anche a Roma: manutenzione ordinaria dei fondali, Piano regolatore portuale, per affrontare attraverso una modifica strutturale delle attuali banchine e della diga foranea il problema dell’agibilità dello scalo; autorità gestionale, per liberarsi una volta per tutte delle secche della burocrazia, accesso a nuove risorse.
Dopo tre anni di assenza, la motonave veloce della Snav è tornata a stagliarsi all’orizzonte, a fare intravedere la sua sagoma bianca ad ogni arrivo e partenza verso l’isola di Hvar. Ma un grande porto ha anche altre ambizioni, non solo quella di vivere la sua breve stagione estiva per poi tornare nell’oblio. Così Nencini torna a casa con una valigia piena di appunti e le idee chiare, ma non prima di aver dettato i compiti anche alle istituzioni locali, visti i pasticci del passato: «La prima cosa da fare - ha detto - è un piano regolatore. Noi metteremo la massima attenzione non appena sarà varato. Poi serve una sinergia tra i quattro porti più importanti della regione. La somma di questi due fattori potrebbe creare nuove opportunità che oggi si vedono solo con eccessiva lentezza». Fare sistema per pensare in grande, uscendo anche dalla logica dei campanili. Il messaggio del ministro è questo. Ma la borsa dei finanziamenti a perdere si è chiusa da tempo, e anche su questo Nencini ha voluto essere piuttosto chiaro, sottolineando che l’entità delle risorse destinate al rilancio e alla operatività dello scalo di Pescara sono legate proprio alla redazione del piano regolatore portuale: «Aspettiamo di conoscere i progetti, dopodiché mi muoverò immediatamente. È più facile trovare risorse con il piano regolatore approvato - ha precisato il vice ministro -, perché si tratta di una sorta di carta d’identità: se vuoi entrare in un paese che non è nel patto di Schengen è necessario averlo». Su questo il sindaco Alessandrini ha assicurato la piena disponibilità del Comune per accelerare i tempi. L’altra questione, sulla quale si è soffermato a lungo Luciano D’Alfonso, è quella dell’autorità portuale: «Una tendenza - ha suggerito Nencini - su cui si deve lavorare». Tra gli impegni del Comune c’è poi quello di dichiarare guerra agli scarichi abusivi, agendo in sinergia con la Regione.