Gent.mo Direttore, l'aeroporto d'Abruzzo grazie a D'Alfonso, con voto bipartisan in Consiglio regionale, riesce ad ottenere sei milioni per il piano marketing e così lo scalo pescarese provvede subito di investirli pensando ad un volo Pescara-Mostar, tanto caro alla città di Pescara. Ma i soldi che spendiamo sono sempre per il piano marketing dell'intera regione e per sviluppare il turismo abruzzese o mi sono perso qualcosa nel frattempo? Il problema che non è chiaro a questi signori è che (a) quando si parla di turismo regionale si dovrebbe intendere quello in entrata (e non solo quello in uscita) e pertanto i denari degli abruzzesi andrebbero spesi per promuovere la regione intera presso l'aeroporto e con adeguati servizi di trasporto verso l'intero Abruzzo e non solo verso una sola città; (b) i soldi non vanno spesi per consolidare rapporti commerciali e/o di amicizia di una sola città col resto del mondo perché qui ritorniamo sempre alla solita canzone che ci si fa belli col deretano degli abruzzesi e poi a livello regionale ci si lamenta per il calo dei dati sul turismo abruzzese. La scrittrice nipponica Yasuko Ishikawa ha recentemente scritto nella sua lingua, un bellissimo volume sulla nostra regione che suona come istruzioni per l'uso per giapponesi ed invito ai medesimi a visitare la nostra regione, ma noi, restando in tema geografico, facciamo harakiri, perché non riusciamo a coglierne l'opportunità quasi unica. Mettiamo da parte localismi e campanilismi e facciamo davvero uno sforzo per far decollare il turismo dell'intero Abruzzo. Le città d'arte, i luoghi religiosi, i monti, i parchi, l'enogastronomia e la regione verde d'Europa che fine hanno fatto?
Marino Valentini Pres. Assoc. M.C.T. Chieti