L’AQUILA Boccata d'ossigeno per cittadini, tecnici e imprese. Atteso da settimane è arrivato lo stanziamento dei fondi del Cipe, che su proposta del sottosegretario all'economia con delega alla ricostruzione Giovanni Legnini, ha sbloccato circa mezzo miliardo, per la precisione 480 milioni, per dare nuovo slancio alle attività e alle opere per la rinascita dei centri storici terremotati. In particolare, sono stati assegnati 469 milioni per gli interventi della ricostruzione privata, che consentiranno di aprire i nuovi cantieri per le pratiche istruite fino al 31 luglio e 11 milioni per gli interventi di sostegno alle popolazioni. Lo stanziamento riguarda L'Aquila, i Comuni del Cratere e quelli fuori del Cratere. Nel dettaglio, 270 milioni di euro sono previsti per l'Aquila, 168 per i Comuni del Cratere e 32 per quelli fuori del cratere. Proprio dal cratere nelle scorse settimane si era levato il grido d'allarme più forte, con la clamorosa protesta del sindaco di Villa Sant'Angelo, Pierluigi Biondi, in sciopero della fame per una settimana proprio per chiedere certezze sulle sorti della ricostruzione. «Adesso ci metteremo al lavoro – ha annunciato il sottosegretario Giovanni Legnini – per le nuove risorse necessarie per coprire il fabbisogno dell'anno in corso, a cominciare da quello necessario per la ulteriore prosecuzione degli interventi della ricostruzione degli edifici pubblici e di quelli privati, sia sulla base delle risorse già disponibili sia su quelle aggiuntive che dovremo individuare. Poi, con la legge di stabilità affronteremo gli impegni finanziari necessari per i prossimi anni». Alla riunione del Cipe ha preso parte anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha confermato una prossima visita all'Aquila, verosimilmente tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, che nel suo intervento ha riconosciuto l'esigenza di aprire un confronto serrato anche con Bruxelles e l'Europa confermare la sua prossima visita all'Aquila, ha sottolineato l'esigenza di aprire un confronto con l'Europa per affrontare gli enormi fabbisogni necessari per la ricostruzione in Abruzzo e per fare fronte alle altre calamità naturali.