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Data: 02/08/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cig in deroga, Poletti e Padoan firmano i nuovi criteri restrittivi

ROMA Cig in deroga, si cambia. Ieri è stato firmato il decreto interministeriale (Lavoro, Economia) con i nuovi criteri più restrittivi. Il governo ha accolto una parte delle eccezioni sollevate dai rappresentanti delle Regioni e dai sindacati e, rispetto all’ultima bozza presentata a fine giugno alle parti, ha ammorbidito alcuni aspetti. È il caso, ad esempio, della durata dell’ammortizzatore sociale: nel 2014 la cig in deroga potrà essere concessa per un periodo non superiore a 11 mesi nell’arco di un anno (la proposta iniziale era di 8). Poi dal 1 gennaio 2015 la durata scende a 5 mesi nell’arco di un anno. Nel calcolo devono essere inclusi tutti i periodi che derivano da provvedimenti diversi.
Prima di accedere ai trattamenti di cig in deroga l’impresa deve avere utilizzato tutti gli strumenti ordinari di flessibilità, dai contratti di solidarietà alle ferie residue. Tra le causali che attivano la concessione dell’ammortizzatore ci sono «eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori»; situazione temporanee di mercato; crisi aziendali; ristrutturazione o riorganizzazione. Niente cig in deroga per le aziende che chiudono o cedono l’attività dell’impresa o parte della stessa.
La platea dei beneficiari viene estesa a apprendisti e ai lavoratori somministrati. Innalzati i requisiti: serve un’anzianità lavorativa aziendale di almeno 8 mesi per il 2014 e di 12 negli anni successivi. Nuovi tetti anche per la mobilità in deroga che, comunque, scomparirà del tutto a gennaio 2017: nel 2014 non potrà superare i 5 mesi per quei lavoratori che hanno già beneficiato di prestazioni di mobilità in deroga per almeno 3 anni, anche non continuative (poi più niente nel 2015 e nel 2016). Per chi non ha raggiunto i 3 anni di prestazione la proroga per il 2014 salirà fino a 7 mesi (10 nel Mezzogiorno) che scende a 6 (8 nel Sud) negli anni 2015 e 2016. Il governo però si riserva una possibilità di deroga (entro il limite di 55 milioni di euro nel 2014) in presenza di programmi di reindustrializzazione o riconversione di specifiche aree territoriali.

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