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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/08/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Tetti ai costi delle cliniche, indagati Chiodi e Venturoni. L’ex commissario: «Ho soltanto difeso gli interessi degli abruzzesi» La procura di Pescara chiude le indagini per falso, abuso e violenza privata

PESCARA La procura di Pescara ha indagato l'ex presidente della Regione Abruzzo ed ex commissario al piano di rientro Gianni Chiodi, l'ex assessore alla sanità Lanfranco Venturoni e l'ex sub commissario alla sanità regionale Giovanna Baraldi per violenza privata, abuso e falso in merito a una inchiesta relativa ai tetti di spesa e agli accreditamenti sulla sanità privata. Con loro sono indagati anche due funzionari dell'Agenzia nazionale per i servizi regionali, ma solo per abuso. Secondo l'indagine appena conclusa e nata dalla denuncia di alcuni operatori sanitari nell'aprile del 2010, l'ex presidente Chiodi, in qualità di commissario alla sanità, Venturoni e la Baraldi avrebbero fatto pressioni sulle cliniche private per arrivare alla sottoscrizione di contratti per le prestazioni sanitarie con decurtazioni che le cliniche ritengono «non conformi», e fatte «sotto costrizione», a volte con «atteggiamenti ostruzionistici», congelando i pagamenti pregressi in attesa delle firme. Si tratta in sostanza di uno dei capitoli più conflittuali tra le azioni messe in campo per il piano di rientro della sanità abruzzese, che ha comportato negli anni tagli ai budget delle cliniche private, riconversione dei piccoli ospedali, tagli dei posti letto sia negli ospedali pubblici che nelle cliniche private, per poter arrivare al pareggio dei conti raggiunto proprio a fine 2010. Chiodi si dice «esterrefatto e dispiaciuto» per l’inchiesta. «Ricordo», aggiunge l’ex commissario oggi consigliere regionale di Forza Italia, «che fu una trattativa difficile e di fondamentale importanza per le sorti del sistema sanitario regionale e per la sua moralizzazione. Del risultato ne hanno beneficiato i cittadini. In Abruzzo accadeva sempre il contrario. Studierò le carte che ancora non ho, resta oltre a tanta amarezza, l'orgoglio di aver difeso gli interessi generali». Difende l’operato della ex giunta Mauro Febbo, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale: «Capisco che intorno alla Sanità e all’azione di governo portata avanti in questi anni ci possano essere stati confronti serrati, spesso duri, perché si andavano a toccare interessi, peraltro economici, consolidati negli anni, comunque restiamo colpiti da quest’ultima inchiesta. Ribadendo il massimo rispetto per la magistratura siamo certi che si confermerà come la giunta Chiodi abbia sempre lavorato nel massimo rispetto della legge e soprattutto nell’interesse dei cittadini abruzzesi, portando avanti la propria azione di risanamento con trasparenza e integrità». Solidarietà anche da Forza Italia Abruzzo: «L’unica attività di “ostruzionismo” che la maggioranza di centrodestra ha portato avanti con determinazione è stata contro le “lobby del potere”, che si annidano nel sistema sanitario, e contro gli sprechi di denaro pubblico».

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