R0MA Le risorse a disposizione per la cig in deroga nel 2014 saranno 1 miliardo e 720 milioni di euro. Dopo la firma, arrivata l’altro ieri, del decreto interministeriale sui nuovi criteri più restrittivi per l’accesso all’ammortizzatore sociale, una nota del ministero del Lavoro fornisce i numeri sulle nuove risorse «per dare risposta all’emergenza», precisando che «si tratta di 320 milioni in più rispetto a quanto previsto dalla legge di stabilità 2014». Il comunicato chiarisce anche che «nella disponibilità immediata ci sono 400 milioni per il pagamento delle prestazioni del 2014». Pur apprezzando lo sforzo, però, i sindacati rilanciano: difficilmente si riuscirà a coprire tutto l’anno in corso. Ma le critiche maggiori sono sui nuovi criteri che se per il 2014 hanno tenuto conto di alcuni rilievi fatti da più parti, come la durata della tutela fissata a 11 mesi, anziché gli 8 originariamente proposti, dal 2015 sono decisamente inaspriti(durata massima 5 mesi). «Il 2015 è un anno per il quale le previsioni economiche sono ancora negative. L’emergenza è solo rinviata» osserva Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl. «Ridurre il periodo di copertura della tutela da 12 mesi a 5 produrrà una voragine socialmente insostenibile. Si stanno spingendo le imprese a non sforzarsi più per continuare a sopravvivere e a licenziare» rincara la dose Gugliemo Loy, Uil. È inoltre «paradossale», secondo Loy, che si prelevino risorse dalle «poche misure di politiche attive presenti nel nostro mercato del lavoro, a partire dai Fondi Interprofessionali per la formazione continua». Un punto quest’ultimo molto criticato anche da Serena Sorrentino della Cgil: «C’è uno spostamento di risorse dal lavoro, ovvero dagli incentivi per l’occupazione e dalla formazione continua, ad altri capitoli del lavoro, cioè gli ammortizzatori in deroga». In effetti, come si legge nel comunicato, le nuove risorse vengono reperite da fondi «non utilizzati riferiti a leggi esistenti (bonus Letta, contratti di produttività) e da risorse derivanti dal cosiddetto Fondo dello 0,30%, per la maggior parte nella disponibilità del Ministero del Lavoro e del Ministero dell'Economia e per 92,4 milioni nella disponibilità dei fondi interprofessionali per la formazione continua».
I NUOVI CRITERI
Il ministro Poletti comunque è cosciente che in questo modo si dà una «risposta ad un’emergenza» ma resta il problema di chi perde il lavoro a causa della crisi. E ancora una volta assicura «l’intenzione di costruire un ponte verso un nuovo assetto complessivo degli ammortizzatori sociali i cui principi sono fissati nella legge delega sul lavoro in discussione al Senato, che vedrà un ruolo crescente delle politiche attive per il lavoro».
Le nuove norme restringono molto le maglie della tutela. Non sarà più consentito utilizzare la cig in deroga in caso di cessazione dell’attività di impresa; è previsto l’incremento dell’anzianità aziendale necessaria per accedere agli ammortizzatori (8 mesi nel 2014, 12 negli anni a seguire); viene ridotta la durata del sussidio ad 11 mesi per il 2014 e a 5 mesi per il 2015; previsti periodi più corti anche per il trattamento di mobilità in deroga. Al fine di consentire una gestione del passaggio dal precedente all’attuale regime, è previsto poi un periodo transitorio, limitato al 2014, nel quale sono ammesse specifiche deroghe in ambito nazionale e regionale.