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Pescara, 24/11/2024
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04/08/2014
Il Centro
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Regione, un commissario per le pratiche bloccate. D’Alessandro: basta lungaggini, pretenderemo funzionalità e tempi certi |
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Oggi in commissione e poi in aula la legge che porta a sette le direzioni
PESCARA La rivoluzione è cominciata? Ne è sicuro Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla presidenza della Regione e primo firmatario del disegno di legge (che oggi approda in commissione Bilancio e poi in aula) che ridisegna, riducendole da dodici a sette, le direzioni regionali (ribattezzate dipartimenti). E inserisce due nuove figure: un direttore generale con il potere di avocare a sè le pratiche incagliate, e un commissario “funzionale” (come lo chiama il governatore Luciano D’Alfonso) che dovrà portare a termine quello che i dipartimenti non sono stati in grado di fare. «Lo abbiamo scritto nel programma di governo, abbiamo scomodato parole impegnative, abbiamo annunciato la “rivoluzione della pubblica amministrazione regionale” che domani (oggi per chi legge, ndr.) in consiglio regionale avrà inizio. Diamo vita ad una nuova organizzazione della macchina regionale con l'obbiettivo di passare da una “Regione finzione”, che fa finta di decidere rimpallando carte e pareri tra una direzione e l'altra, a una “Regione funzione”, che assume come regola la certezza della decisione dichiarando guerra al rinvio». I nuovi dipartimenti, spiega D’Alessandro, «non saranno più direzioni a compartimenti stagni, come oggi. Al vertice è prevista la figura di un direttore generale col quale si pone fine al modello dei “pari”, in base al quale le attuali direzioni, con i loro direttori apicali, hanno lo stesso livello di responsabilità e di fronte a una questione più o meno complessa può accadere che non vi sia mai nessuno che alla fine mette il punto. Un modo per produrre carte e a volte pareri contrastanti avendo edificato così, nel tempo, non direzioni, cioè strutture che danno la direzione, ma compartimenti stagni, quasi incomunicabili, dove a volte la mano destra ignora cosa faccia la mano sinistra e neanche gli interessa». Il direttore generale dunque avocherà a sè indirizzi e decisioni della giunta o del consiglio che il dipartimento non ha provveduto ad attuare nei tempi stabiliti. Altra figura è quella del commissario realizzatore, che può essere nominato rispetto a singole questioni, («senza alcun onere aggiuntivo, precisa D’Alessandro), per garantire «la certezza del conseguimento dell'indirizzo programmatico o della questione rimasta lettera morta». «Esempi della necessità del meccanismo della avocazione in caso di stallo sono purtroppo recentissimi», spiega D’Alessandro. «Nessuno per esempio ha fatto la contabilità speciale sulla ricostruzione che oggi ci chiede la Corte dei Conti. Chi ci doveva pensare? Sul punto abbiamo trovato carte e non contabilità. Per non parlare di quanto accaduto al Consorzio di bonifica sud che per non aver fatto quando doveva in diciotto mesi ha perso 12 milioni di euro oggi revocati».
Il Consiglio regionale è stato convocato dal Presidente Giuseppe Di Pangrazio per oggi alle ore 11. All'ordine del giorno la convalida dei Consiglieri della Decima Legislatura, la nomina del componente del Collegio regionale per le Garanzie statutarie indicato dal Cal e alla nomina del componente del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato della Regione Abruzzo. Nel pomeriggio Question Time.
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